Il vero corridore lo si vede alla Parigi Roubaix quando la bicicletta rimbalza sulle pietre e la polvere e il fango ti tagliano il respiro. Se poi questa corsa la affronti con i mezzi meccanici di cento anni fa ecco che la lotta si fa vera. La Nova Unione Velocipedistica Italiana (già presente a Roubaix nel 2015) ha radunato una quarantina di ciclostorici per rievocare la “Corsa delle pietre”, la “Regina della Classiche” con le stesse biciclette e la tenuta di quando, nel 1918, sul finire della Prima guerra Mondiale, si tornò a parlare di ciclismo, e che ciclismo!
La NUVI, dopo aver organizzato alcune edizioni della Classicissima d’Epoca con partenza a mezzanotte verso le luci della Riviera, quest’anno ha optato per una ben più impegnativa trasferta sulla polvere di carbone e sul pavè del Nord Pas de Calais. Amichevole presenza quella di “Gibo” Simoni, notissimo ex professionista, scalatore e uomo da grandi giri, ma non solo. Gli sguardi gelati dei Francesi e la sempre agguerrita pattuglia di veltri fiamminghi, abituati a combattere col coltello tra i denti e a formare ventagli assassini, non potranno far altro che ammirare le splendide macchine degli italiani che senza timore riverenziale andranno a conquistare la gloria di arrivare nel velodromo di Roubaix.
IN SINTESI:
si parte il 5 aprile da Piacenza.
Il 6 punzonatura, esposizione e presentazione delle biciclette a Compiegne.
Sabato 7 si corre.
Domenica 8 tutti all’ Aremberg a salutare i “colleghi” prof. del UCI World Tour.
Insomma, cinque giorni all’insegna dell’epica eroica, dell’amicizia e del divertimento legato alla storia del ciclismo, non come moda bensì come fatto culturale apprezzatissimo all’estero e soprattutto in Francia.