Tadej Pogacar ha vinto il primo confronto diretto con i suoi avversari e nella prima fraIone alpina ha conquistato tappa e maglia gialla. Lo sloveno ha domato il Galibier prendendosi la sua dodicesima vittoria al Tour de France e la prima di questa edizione, ma anche la vittoria numero 78 nella sua giovane carriera.
Oggi la UAE ha dimostrato la sua supremazia e tutti gli altri ora sanno che saranno costretti ad inseguire. Il Galibier è stato giudice supremo e i distacchi si sono ben delineati e se Roglic, con Evenepoel e Vingegaard hanno retto bene, discorso diverso per Carapaz, Simon Yates e Bernal che sono arrivati con un ritardo importante. Al traguardo Ayuso, con Roglic ed Evenepoel sono arrivati con un ritardo di 35” mentre Vingegaard e Rodriguez con 37”.
«Abbiamo seguito il piano stabilito questa mattina ed è andato tutto come avevamo previsto. È stato incredibile, una tappa da sogno. La squadra ha lavorato benissimo e sono arrivato da solo e veramente è favoloso».
La Uae oggi ha corso come una vera e propria corazzata con l’intento di fare corsa dura e capire come stavano gli altri capitani. «Siamo partiti con l’intento di fare corsa dura. Queste strade le conosco bene, mi sono allenato tante volte in passato su Monginevro e Sestriere e per me oggi è stato come correre una tappa di casa. Sul Galibier ho guadagnato secondi importanti al termine di una salita sulla quale avevamo vento contrario, ma la squadra ha fatto un ottimo lavoro. Proprio a causa del forte vento non volevo partire troppo presto e mi sono riparato dietro i miei compagni, così ho aspettato l’ultimo chilometrò per attaccare».
In salita Pogacar ha attaccato ma la differenza ha saputo farla anche in discesa, dove ha disegnato in modo perfetto la traiettoria di ogni curva e rilanciato all'uscita di ogni tornante. «È vero, ho cercato di fare la differenza anche in discesa. La strada era un bagnata in alcuni tratti e mi sono spaventato un po’ ma l’ho gestita bene. Quest’anno la situazione è migliore rispetto allo scorso anno e sono veramente contento, ma dobbiamo andare avanti giorno dopo giorno».