Remco Evenepoel può ritenersi soddisfatto, al termine della seconda tappa è salito per la prima volta sul palco del Tour de France per indossare la maglia bianca di miglior giovane. E chissà che a breve non possa cambiar colore e assumere tonalità gialle: il nuovo leader della corsa Tadej Pogacar ha fatto ben capire di voler lasciare, solo per il momento naturalmente, il simbolo della Grande Boucle proprio a Remco. Il giovane belga attualmente in classifica generale è al secondo posto, ma con lo stesso tempo di Pogacar e Vingegaard, che da par suo è terzo e ieri l'abbiamo visto rispondere immediatamente agli attacchi dello sloveno. «Se ho già pensato alla maglia gialla? Qui me ne parlano tutti, quindi sì, ci ho pensato – Ha detto ieri Evenepoel riguardo alla possibilità di vestire oggi la maglia di leader - Ma se prendo la gialla adesso, significa che martedì dovremmo controllare il Galibier. Questo ci darebbe del lavoro in più da fare e non sarebbe un grande vantaggio per noi adesso. Quindi penso che sarebbe meglio non averla e rimanere così». La tappa di oggi è dedicata ai velocisti, ma Remco potrebbe prendere senza problemi il comando della classifica generale, dato che appunto Pogacar lo cederebbe così volentieri.
«Essere il leader della classifica generale nella prima settimana non è molto utile. Vestire il giallo mi piacerebbe, ma se così non fosse resterò volentieri con quella bianca: essere leader nella prima settimana non è molto utile.». Messaggio chiarissimo.
Peraltro ieri dopo l'arrivo di Bologna c'è stato uno scambio di battute tra Pogacar ed Evenepoel e lo sloveno sperava che la maglia gialla fosse andata al suo giovane rivale. «Pogacar mi ha chiesto se avessi preso io la maglia gialla, ma gli ho risposto che avevo preso quella bianca» ha spiegato Remco in persona.
La giornata di ieri è stata caratterizzata poi dalla vittoria del francese Vaquelin e dall’attacco di Pogacar nell’ultimo passaggio sul San Luca, al quale ha risposto solo Vingegaard. Evenepoel era rimasto indietro e nel finale è stato costretto a inseguire per ridurre il divario con lo sloveno e il danese.
«Ho dovuto impegnare tantissime energie per ridurre il divario e sono stato costretto a riprendere fiato per dare un po’ di ossigeno alle mie gambe. A causa di tutta la gente sulla strada era anche difficile passare. Ma alla fine ci sono andato molto vicino e posso dire che le mie gambe ci sono, col senno di poi forse avrei dovuto seguirli subito».
Evenepoel nel suo primo Tour sta facendo un ottimo lavoro in chiave classifica e alle sue spalle ci sono altri uomini classifica che invece non si sono ancora fatti vedere. Tra questi Primoz Roglic, che non ha risposto alla chiamata di Pogacar. «Sembrava un po' incerto, aspettavamo tutti una sua risposta, soprattutto su quella salita emiliana in cui lui era il favorito. Forse anche per lui l’inizio del Tour è difficile a causa del caldo, comunque Roglic non è un nostro problema e pensiamo solo al nostro Tour».
Un Tour che prosegue con la terza frazione, iniziata da poco, da Piacenza a Torino.