«Oggi non c’è da dare zampate a nessuno».
Re Leone non è che mi stai diventando troppo mansueto?
«Ma no risponde – risponde Mario Cipollini – la tappa è andata via come da copione: fuga, squadre dei velocisti che tirano per il finale, volata. Ha vinto il più forte, il più potente. È stato bravo Milan perché è mica semplice vincere una volata così».
In che senso, Cipo?
«Si arrivava lanciatissimi da una discesa che terminava a poche centinaia di metri dal traguardo. In questa situazione complessa quelli che arrivano da dietro hanno grandi possibilità di rimontare. Milan oltre a essere stato veramente forte è stato bravo a mantenere la freddezza necessaria».
Jonathan nel dopotappa ha detto che sono partiti un po’ lunghi, però i suoi avversari sono rimbalzati. Come mai secondo te?
«Le volate andrebbero analizzate in modo asettico, senza farsi prendere dalle emozioni. Se le guardi con occhio distaccato, facci caso, le volate anche più lineari sono composte da mille particolari. Analizza ogni corridore negli ultimi 4-500 metri e vedrai che ognuno avrebbe potuto vincere. Oggi è stata la stessa cosa. Ti faccio un esempio: Merlier ha fatto una grande rimonta, ma quando è stato all’aria aveva già dato tutto. Lo stresso si può dire di Groves».
Filippo Ganna è stato l’altro grande protagonista del finale di oggi. Cosa ne pensi del suo attacco?
«Se vuoi andare al traguardo non devi partire di testa e con il gruppo così lanciato. A me il suo è sembrato più un allenamento per il finale del quartetto. Piuttosto hai visto Fiorelli? S’è lanciato all’inseguimento di Ganna. Ma veramente pensava di andare a prenderlo? Boh, mi pare che abbia sovrastimato le sue possibilità».
Mario domani si arriva a casa tua, a Lucca. Qualche giorno fa mi avevi detto che è un finale pericoloso, poco sicuro.
«Guarda io domani non ci sono. Vado verso Siena a rilassarmi in un ambiente magnifico».
Dai non guarderai neanche la tappa? Non ci credo.
«Vedrai. Domani mi stacco. Non sono in condizione».