Tadej Pogacar ha stupito e incantato il pubblico a Siena e il suo attacco, non calcolato, è arrivato seguendo l’istinto del momento. Lo sloveno ha conquistato così Strade Bianche, la sua prima corsa della stagione ed è certo che questo successo sia un segnale positivo per le prossime gare.
«Non era nei nostri piani attaccare così da lontano - ha detto Pogacar in conferenza stampa - ma la situazione è cambiata in corso d’opera. Era una corsa dura e i settori con il bagnato’erano diversi. Siamo rimasti in pochi molto presto e quindi ho dovuto prendere l’iniziativa: anche il meteo brutto mi ha spinto decidere, perché dopo Monte Sante Marie non avevamo molti altri punti dove attaccare».
Il campione sloveno ha vinto in un modo straordinario, dopo una fuga solitaria di 81 km e tagliando il traguardo con quasi 3 minuti di vantaggio su Skuijns e Van Gils.
«Non so se questa è la vittoria più bella della mia carriera. Ogni vittoria è bella, ma correre con tutto questo pubblico è stato straordinario e c’erano anche tante bandiere slovene sulla strada. Amo l’Italia non solo per la pasta e la pizza, ho corso tutta la mia vita qui è il pubblico italiano è straordinario. Spero che questo sia l’inizio di una bella stagione in questo Paese».
Vincere non è mai semplice o scontato e Pogacar oggi, lo ha fatto con quella classe che appartiene solo ai grandi campioni.
«Una vittoria come questa mi dà fiducia, forse mi restituisce quella fiducia che avevo perso alla Liegi. Ho cambiato alcune cose nei miei allenamenti e ho svolto un’ottima preparazione_ il risultato di oggi lo dimostra».
Lo sloveno è un corridore che in gara cerca sempre la vittoria. Per tanto nessuna corsa per lui è un allenamento, ma è sempre un obiettivo in cui conta solo il successo.
«Non mi pongo degli obiettivi precisi, perché per me ogni gara è un obiettivo, quindi Sanremo e Catalunia sono sicuramente degli obiettivi. Ho un bel programma di gare e poi arriveranno anche Liegi e Giro».
Sulle strade della corsa toscana, il pubblico era tantissimo e Pogacar è stato accompagnato da due ali di folla festosa fino al traguardo.
«È stato bello e divertente correre da solo, non mi sono mai annoiato e il pubblico è stato meraviglioso. È stato bellissimo vincere con questo pubblico che mi acclamava ad sogni metro».Strade Bianche ogni anno aumenta il proprio successo e pubblico e corridori la vorrebbero come sesta Classica Monumento dell’anno.
«Non sono io a decidere se Strade Bianche può diventare una Monumento. forse lo diventerà tra 10 anni oppure tra 100. Sicuramente è una delle corse più popolari al mondo. Può succedere qualunque cosa in qualunque momento e questo la rende unica».Il corridore della UAE Emirates, al termine della gara è corso ad abbracciare la sua compagna Urska, che come lui è una ciclista professionista. «Per me è importante avere Urska al mio fianco. Lei mi capisce perché facciamo lo stesso lavoro e spesso mette da parte anche le sue ambizioni per starmi vicino e anche io faccio la stessa cosa con lei. Abbiamo trascorso insieme tutta la settimana qui in Toscana ed è stato meraviglioso».
Come accaduto nel 2022, quando Pogacar ha vinto per la prima volta Strade Bianche, anche oggi lo abbiamo visto battere il cinque con la mano, ad una persona in mezzo al pubblico poco prima di arrivare a Piazza del Campo. Si tratta di una persona speciale per Pogacar, che lo ha visto crescere e diventare un grande campione.
«All’ultimo km ho dato il cinque alla stessa persona nello stesso posto di due anni fa. Si tratta di un ex allenatore che ho avuto quando correvo da juniores e adesso è l’allenatore del Pogi Team».