Proprio quest’ultima, per dare il la al 2024 agonistico del giovane talento belga, ha deciso di schierarlo al via del Laigueglia, corsa al cui via Widar si è presentato senza mascherare una grande emozione.
“Sono molto nervoso per questa gara, la mia prima gara nella massima categoria. Ho sognato questo momento fin da quando ero un bambino e andavo in bicicletta, vedendo ogni volta in televisione i professionisti che correvano. Ma ora sono qui per diventare un professionista ed è una cosa pazzesca. Oggi cercherò di seguire il gruppo il più a lungo possibile. Credo che sia l'unica cosa che posso fare. Nei miei sogni ci sarebbe un posto nella top ten, ma vediamo cosa succederà in gara anche perché il mio inverno non è stato perfetto, ho avuto qualche malanno”.
Trepidazione ma anche, appena sotto, un velo d’ambizione che emerge in un ragazzo a cui, almeno fra gli juniores, non sono mancate le qualità e le doti per fare la differenza.
Il meglio in questo senso, come lui stesso ci rivela, lo dà sulle salite “tra i 5 e i 10 minuti, quindi il percorso di Laigueglia sulla carta mi si addice perfettamente”, una tipologia di sforzo che Jarno ha dimostrato di saper brillantemente gestire anche in Italia, un posto che ammette di amare.
“Mi piace molto l'Italia, ogni volta che vengo qui è bellissimo. Mi piace pedalare ogni volta. È pazzesco, non so perché. Mi piace molto”.
Chissà che questa predilezione per il nostro Paese, oltre che a mettergli le ali nelle corse tricolori, non lo porti un giorno anche ad ambientare, per esempio, le sue vacanze lungo la Penisola. Per pensarci comunque come c’è tempo per Jarno, un ragazzo tutti bici e…bici.
“Non ho una vita al di fuori del ciclismo. Faccio tutto per il mio sport, cerco di diventare la versione migliore di me stesso. È l'unica cosa che posso fare”.
Il tempo ci dirà se Jarno sarà riuscito in quest’ambizioso proposito.