Dal 2019 la Biesse-Carrera è costantemente protagonista al Giro Next Gen. Lo è stata con Filippo Conca e Kevin Colleoni, lo è stata con Alessio Bonelli e Riccardo Ciuccarelli, quest’anno è invece toccato ad Anders Foldager, che all’ultima occasione buona si è portato a casa una tappa. E che tappa, visto che il finale era particolarmente suggestivo, in Piazza Unità d’Italia a Trieste.
«Che bella sensazione! È stata una giornata dura, calda e vissuta a ritmo altissimo - ha detto Foldager -. Quando a 50 km dall’arrivo mi han detto che avevamo ancora 5 minuti ho cominciato a crederci, perché sapevo che negli ultimi 10 km non potevano guadagnare molto essendo tutta discesa. Poi la certezza assoluta l’ho avuta a 2 km dall’arrivo».
Il danese non è certo nuovo a vittorie spettacolari. Quest’anno si era imposto al Trofeo San Vendemiano e aveva colto podi e piazzamenti un po’ ovunque: «L’anno scorso avevo fatto secondo in una tappa e per tutto l’inverno ho pensato a un modo per vincere una tappa al Giro - ha spiegato ancora -. Dopo la Gent-Wevelgem mi sono ammalato e sono rimasto fermo un mese; fino a 3 settimane fa pensavo che non potessi nemmeno correrlo questo Giro, visto che ancora non avevo ripreso ad allenarmi. Poi piano ho ricominciato, ho vissuto questo Giro giornata dopo giornata, oggi ho voluto provare ad andare in fuga ed è nata questa chance».
Foldager è il secondo anno che veste la maglia della Biesse-Carrera. L’anno scorso ha scelto di uscire dalla confort zone e inseguire con convinzione il professionismo: «Sono arrivato qui perché alcuni miei amici avevano fatto lo stesso percorso, sono venuti in Italia e poi sono riusciti a passare professionisti. Se hai la mentalità giusta, quella di metterti in gioco, di stare lontano dalla famiglia e imparare una nuova lingua, allora sì, lo consiglio anche altri corridori che vengono dal nord Europa». Lui la sua missione l’ha portata a termine. Nel 2024 passerà con la Jayco AlUla, pronto per un nuovo inizio.