Lachlan Morton era in Spagna, a correre il Gran Camiño quando ha appreso la notizia che la Russia aveva invaso l'Ucraina. Era seduto accanto al suo compagno di squadra Mark Padun al tavolo della colazione. Mark è ucraino: i suoi amici e la sua famiglia ora vivono in una zona di guerra.
«Avere un compagno di squadra direttamente coinvolto, mi ha fatto sentire ancora più vicino a lui e alla sua gente - afferma Lachlan -. Ho trovato difficile concentrarmi sulle gare quando stava succedendo qualcosa di così drammatico nel mondo. In generale sono una persona piuttosto ottimista, ma nelle ultime due settimane ho sentito che c'era ben poco di cui essere entusiasta. È surreale: guardi il telegiornale e trov notizie così gravi che quasi vuoi spegnere la tv o guardare altro».
E ancora: «Continuavo a pensare, devo fare qualcosa. E così è nata questa idea. Non sono una persona eccessivamente politica, non sono un esperto in tutto questo, sto solo cercando di fare l'unica cosa che so fare e coinvolgere la comunità dei ciclisti per aiutare la gente ucraina. La mia idea è di evidenziare il fatto che la guerra non è un problema lontano. Questa è l'idea, cercare di raccogliere quanto più denaro possibile per aiutare le persone sfollate".
Domani Lachlan partirà da Monaco di baviera e percorrerà 1.063 chilometri dirigendosi a nord-est attraverso la Repubblica Ceca e la Polonia per raggiungere la sua destinazione, il valico di frontiera di Korczowa - Krakovets. L'obiettivo di Lachlan è raccogliere 50.000 dollari per i rifugiati ucraini.
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