Un trionfo su pista e uno su asfalto, un po' di Europei di qui e un campionato nazionale e una staffetta mista continentale di là. Ora per la cremonese Marta Cavalli, 24 anni fra tre settimane, è tempo di concentrarsi sulle prime corse importanti su strada del 2022. La portacolori italiana della francese FDJ Nouvelle Aquitaine Futuroscope, nonché poliziotta tesserata per le Fiamme Oro, che ha battezzato la stagione con un podio di tappa alla Valenciana dietro a Van Vleuten e Ludwig, ci svela qual è il suo piano per i prossimi impegni... e pure qualcosa più in là.
«Sono contenta di come è iniziata la stagione, la preparazione è stata mirata per partire subito bene e tutto è funzionato, con quel terzo posto nella terza frazione di una gara che vedeva un parterre di partenti non proprio dei più scarsi - dice subito ai nostri microfoni Marta, che però poi racconta - Purtroppo, proprio in quella bella tappa, ero caduta in discesa a 60 km/h, scivolando su tutta la parte sinistra del corpo: spalla, polso, fianco, ginocchio... lì per lì l'adrenalina e la cattiveria agonistica mi hanno permesso di non pensarci e andare a chiudere terza. Nei giorni successivi, a freddo, e per via anche degli sfregamenti e le torsioni naturali che facciamo quotidianamente coi nostri movimenti, le abrasioni sono peggiorate ed è cresciuto il dolore. Per questo, nonostante avessi in programma di partecipare alla Omloop Het Nieuwsblad dopodomani, ho deciso di prendermi un weekend di riposo per recuperare e presentarmi al meglio alla Strade Bianche di sabato prossimo, il 5 marzo.»
Marta l'anno scorso aveva già dovuto rinunciare a un'altra classica belga, la Freccia Vallone: «Saltare una gara per fattori esterni mi dà un fastidio allucinante - spiega - ma la Strade Bianche è il mio primo vero obiettivo stagionale. Sto lavorando minuziosamente per portare a casa bei risultati a livello individuale e col mio team non vogliamo rischiare di arrivare alla Strade Bianche in condizioni non ottimali. Vincere una corsa come quella sarebbe la conferma che la direzione che sto seguendo è quella giusta: spesso finora sono arrivata vicina a diversi successi, ma magari per un'avversaria più brava o altre ragioni il bersaglio grosso mi è sfuggito. Ora non può più tardare.»
E se le chiedi quanto punta sulla strada rispetto alla pista, Marta risponde con convinzione e lucidità: «Fino all'Olimpiade di Parigi 2024 sicuramente mi concentrerò al massimo sulla strada, la pista sarà soprattutto un allenamento. Dopodiché ci siederemo a un tavolo e faremo il punto della situazione: a seconda dei risultati ottenuti, dei margini di miglioramento, se mi sarà piaciuto etc etc decideremo se proseguire con questa filosofia o tornare a fare metà e metà come le annate scorse. Sto ancora assaporando la bellissima emozione dei Giochi di Tokyo (dove Cavalli ha chiuso all'ottavo posto la prova in linea vinta a sorpresa da Kiesenhofer su Van Vleuten e Longo Borghini, ndr) ma ora ho imparato a ragionare su quadrienni.»