Hanno in comune l’amore per l’off-road e la qualità italiana di Sidi ai piedi: loro sono Juri Zanotti e Filippo Colombo. I due sono amici da tempo e si allenano insieme, saranno anche compagni di squadra nel team Absolute Absalon per la stagione 2022. Durante una visita all’headquarter di Sidi, a Maser, hanno raccontato in doppia battuta la loro passione e i loro obiettivi.
Quando hai incominciato ad andare in bici e perché?
F - Avevo otto anni. Mia madre è stata la mia ispirazione quotidiana, mi ha avvicinato a questo sport ed ha avuto la pazienza di supportarmi in qualsiasi occasione. Anche i grandi campioni mi hanno fatto da esempio. Essendo svizzero poi ho avuto come esempio Nino Schurter, sono molto legato alle sue imprese e non credo di essere in grado di spiegare a parole l’emozione di correre insieme a lui, oggi.
J - Ho corso la mia prima gara quando avevo otto anni. In realtà mi sono appassionato alla bicicletta molto prima, per gioco. Mia sorella ha sempre praticato MTB mentre mio nonno e mio papà sono grandi appassionati di ciclismo. Anche io ho avuto un campione come punto di riferimento: Julien Absalon. Ricorderò sempre la sua Olimpiade a Pechino 2008. Ecco perchè ora correre nel suo team lo considero un’opportunità straordinaria per la mia carriera e per la mia vita.
Perché avete deciso di dedicarvi alla MTB?
F - Personalmente credo sia una delle poche discipline che concilia performance fisica, tecnica in discesa e divertimento, oltre a permettere di correre in mezzo alla natura.
J - Penso di aver scelto la MTB perchè è molto divertente, non mi annoio mai e faccio sempre percorsi diversi. Come dice Filippo, la parte migliore è proprio il fatto di avere la possibilità di godersi la natura.
Qual è il percorso e il tipo di terreno che prediligi?
J - Naturale, con poche modifiche artificiali come ad Andorra. Per me il trail è il percorso più bello, pochi passaggi artificiali, terriccio morbido, radici e sottobosco. Amo le salite tecniche e in genere preferisco il terreno asciutto.
F - Anche a me piace l’asciutto e il clima caldo. Mi sento a mio agio sui percorsi moderni e veloci come per esempio quello di Nove Mesto. Amo la vera MTB, dinamica e tecnica.
Cosa vuol dire vincere?
F - E’ difficile dirlo in due parole, per me sicuramente significa coronare un sogno e gridare a squarciagola sul traguardo.
J - Concordo, è difficile dirlo! Vincere per me significa specialmente ripagare tutte le fatiche e i sacrifici fatti ma anche provare una scarica di adrenalina sulla linea d’arrivo.
Cosa vi piace fare quando non siete in bici?
J - Sono uno sportivo a trecentosessanta gradi. Quando non corro, mi piace passare il tempo a guardare gli altri sport. Seguo ad esempio le partite di basket, vado allo stadio e amo sciare.
F - Mi piace molto praticare altre discipline. Faccio escursioni in montagna e, dato che da noi c’è la tradizione dell’hockey sul ghiaccio, ogni tanto mi diverto a giocare qualche partita in compagnia dei miei amici.
Cosa è essenziale in una scarpa da MTB?
F - Direi che l’atleta deve essere un tutt’uno con la bici per correre al meglio e i piedi sono un punto d’appoggio fondamentale per ottenere performance elevate. Con le mie Tiger 2 ad esempio ho un feeling speciale. La loro particolare rigidità mi permette di non perdere potenza mentre pedalo e di avere un legame diretto con la mia bicicletta.
J - Anche per me la rigidità è una caratteristica fondamentale in una scarpa, non solo della suola. La tomaia deve essere come un guanto e avvolgere il piede alla perfezione per mantenerlo stabile. La prima volta che ho indossato il mio paio di Sidi ho capito che erano esattamente tutto quello di cui avevo bisogno.
Il ricordo più bello in bici?
J - Era un giorno d’autunno, eravamo io, Filippo, il nostro allenatore ed altri amici, abbiamo fatto un giro lunghissimo, godendoci totalmente quella magica atmosfera. In quel momento mi sono sentito fortunato di poter praticare questo sport. Molti atleti si fermano solo al bello della competizione, a me invece piace pensare anche a tutto quello che ruota attorno ad essa, comprese le giornate più “slow” come quel pomeriggio: stare con gli amici e condividere una passione, ecco la parte migliore.
F - Mi hai fatto emozionare. Ti copio e dico che anche per me è stato quel giorno. Condivido questo spirito, il ciclismo non è solo fatica e competizione, rispecchia un vero e proprio stile di vita.