A dare un tocco di internazionalità alla nostra premiazione quest'anno ci penserà Juan David Sierra che ha conquistato l'Oscar tuttoBICI Gran Premio Nove Colli come miglior allievo della stagione. Nato a Rho il 25 gennaio 2005, ha il doppio passaporto italiano e colombiano, ma un netto accento milanese. Il portacolori della Ciclistica Biringhello ha chiuso il 2021 con un bel vantaggio sul bergamasco Simone Gualdi della Sc Cene e sul piacentino Filippo Omati del Velo Club Pontenure, e oggi ci racconta la sua interessante storia.
Partiamo dalle origini. «Vivo a Barbaiana Lainate (Milano) con papà Alberto, tecnico anti-incendio per una ditta di Arluno, e mamma Patrizia, che lavora presso l'Autogrill di Muggiano. Papà è di origine colombiana, mamma è calabrese, io e i miei fratelli Anthony (7 anni) e Andrea (26) abbiamo la doppia cittadinanza ma siamo più di qua che di là, intendo dire più italiani che colombiani, perchè papà ha trascorso lui stesso più tempo in Italia che in Colombia. Sua mamma si trasferì in Lombardia per lavoro quando lui era poco più che maggiorenne».
La bici come è entrata nella tua vita?
«Con delle semplici ma felici uscite con i miei genitori. Ho scoperto l'attività agonistica da G2. La prima bici che ho usato non me la ricordo, la prima gara invece è indimenticabile. Sono andato dritto a una curva e sono caduto, però non mi sono demoralizzato».
Cosa ti piace di questo sport?
«Mi piace la fatica, il divertimento e ovviamente vincere. Prima di innamorarmi della bici ho provato per qualche mese calcio all'oratorio ma non era il mio sport. Studio Amministrazione, Finanza e Marketing presso la scuola Enrico Mattei di Rho. Coi libri vado meno forte che in bici ma me la cavo. Non sono uno studente da 10 ma cerco di farmi sempre trovare “sul pezzo”».
Quest'anno hai vinto 12 gare (9 su strada e 3 su pista), tra cui il Campionato Italiano dell'inseguimento a squadre.
«Nei velodromi mi diverto perchè le gare sono veloci e avvincenti, della strada amo la fatica. Non sono masochista, ma mi piace sentirmi appagato dopo tanti sacrifici e allenamenti. Questo sport insegna disciplina, controllo, dedizione. Dei professionisti in attività ammiro Van Aert perchè va forte dappertuto e spero di assomigliargli in futuro, e Pogacar, un campione di quelli belli, che non si può non apprezzare».
Tra qualche anno come ti immagini?
«Spero un professionista affermato, ma so che per diventarlo la strada è lunga. Finora ho dimostrato qualità veloci per questo vado bene in pista, ma sono anche un buon passista e in salita mi difendo. Sono molto emozionato all'idea di partecipare alla Notte degli Oscar con nomi davvero importanti, come Filippo Ganna al quale sarei curioso di chiedere come fa ad essere così forte. Sembra gli venga tutto facile, anche se immagino non sia così».
Cosa rappresenta questo Oscar per te?
«Lo reputo un primo passo verso il mondo dei grandi. Verrò a ritirarlo accompagnato dal presidente della Biringhello Pietro Cacciamani. Ci tengo a dedicarlo in modo speciale a mio papà perchè c'è e c'è stato sempre, è il mio primo fan e crede in me più di chiunque altro. In futuro mi immagino in maglia azzurra, ma apprezzo i campioni di tutte le nazionalità. I colombiani sono indecifrabili, Quintana e Gaviria mi piacciono tantissimo ma hanno ottenuto meno di quello che avrebbero potuto, tendono a perdersi per strada. Io spero proprio di non fare altrettanto».
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ALBO D'ORO OSCAR TUTTOBICI ALLIEVI
1996 Simone Masciarelli
1997 Filippo Pozzato
1998 Andrea Pitton
1999 Francesco Failli
2000 Davide Viganò
2001 Valerio Agnoli
2002 Gabriele Giuntoli
2003 Luca Barla
2004 Marco Gadici
2005 Diego Ulissi
2006 Fabio Felline
2007 Matteo Draperi
2008 Luca Wackermann
2009 Nicolas Marini
2010 Federico Zurlo
2011 Niccolò Pacinotti
2012 Daniel Marcellusi
2013 Ottavio Dotti
2014 Luca Mozzato
2015 Michele Gazzoli
2016 Samuele Manfredi
2017 Andrea Piccolo
2018 Lorenzo Balestra
2019 Edoardo Zamperini
2020 Federico Amati
2021 Juan David SIERRA
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