Mai nessuno come Marianne Vos ha mai vinto così tanto al Giro d’Italia, 30 vittorie di tappa ognuna più bella dell’altra e sembra proprio che la fuoriclasse olandese non si voglia proprio fermare. L’ex campionessa del mondo non ama pensare ai numeri, ma a focalizzarsi su ogni giornata per raggiungere il suo obiettivo, ma ammette che mai avrebbe pensato di raggiungere un tale traguardo.
«Arrivare a 30 vittorie è pazzesco, ma ogni vittoria è bella, dalla prima all’ultima, non mi interessa tenere il conto, anche se devo dire che è un numero veramente importante - spiega Marianne Vos a tuttobiciweb -. Oggi è stata una giornata stranissima, le ragazze sono andate davvero forti e non è stato semplice rimanere concentrata per tutta la tappa. Faceva davvero caldo e così ho cercato di idratarmi ed alimentarmi bene. Tengo molto a queste cose e spesso capita di vedermi in fondo al gruppo nelle fasi intermedie di gara, preferisco perdere qualche metro ma fare queste operazioni con calma e precisione. Non nascondo di aver fatto la corsa perfetta, ho cercato di gestire bene la squadra, stare attenta ed essere pronta ai vari attacchi, ma soprattutto per cercare di stare fuori dai pericoli che sono sempre dietro l’angolo».
La fortissima olandese è stata protagonista delle ultime fasi di gara quando ha risposto all’attacco della campionessa italiana Elisa Longo Borghini in un tratto in pendenza. Marianne Vos non era assolutamente convinta di vincere, ma ci ha creduto fino alla fine, tentando la fortuna e aspettando il più possibile. «Quando Elisa Longo Borghini è partita mi trovavo nella posizione perfetta proprio dietro al treno della Trek Segafredo. Ho seguito l’istinto e le sono andata dietro, ma quando ho visto che aveva creato un buco ho preferito salire con il mio passo in modo tale da non fare un fuori giri. Appena l’ho raggiunta mi sono messa a ruota e non le ho mai dato un cambio, è una cosa brutta, lo ammetto, ma se lo avessi fatto sicuramente sarei saltata. Elisa è un’atleta pazzesca, se avessi provato in salita sicuramente sarei stata battuta, ho deciso di aspettare il più possibile. Ad un certo punto ho pensato veramente che il gruppo ci avrebbe ripreso, sentivo che stava arrivando, ma non lo vedevo. Negli ultimi 200 m ho deciso di partire, ammetto di avere rischiato, al traguardo ero sfinita, ma avevo vinto».
Domani si correrà la San Vendemiano- Mortegliano, una tappa sulla carta troppo piatta per le caratteristiche di Marianne, ma la fuoriclasse olandese ha già guardato le facce delle avversarie e ci sta già facendo un pensierino, aspettiamoci l’ennesimo show alla Marianne Vos.