La Settimana internazionale Coppi e Bartali è per Manuel Senni un po' come il mondiale sotto casa, una corsa che ha un posto speciale nel suo cuore: quest’anno all’emozione si unisce l’onore di indossare la maglia della nazionale italiana. Durante la prima semitappa di ieri mattinata è stato uno degli uomini coinvolti nella caduta dell’ultimo chilometro, fortunatamente per lui niente di rotto, soltanto delle piccole escoriazioni che non minano però la sua voglia di fare bene.
«Sono un po’ amareggiato per la caduta di ieri proprio nelle fasi finali di gara, alla fine però mi è andata abbastanza bene, ad avere la peggio è stato Andrea Vendrame che, dopo gli esiti del controllo medico della serata ,ha dovuto alzare bandiera bianca - spiega Manuel Senni a tuttobiciweb -. La cronosquadre è stato un test importantissimo per capire le mie reali condizioni, ho pedalato bene e la gamba è buona, oggi si inizia a fare sul serio».
Per Manuel che è cresciuto con il mito di Pantani queste sono le strade del campione e della leggenda, salite che conosce e che sono pane quotidiano per le sue doti da scalatore.
«L’arrivo a Sogliano al Rubicone è una bella sfida, se voglio ritagliarmi qualche soddisfazione devo iniziare a farmi vedere. Sono strade che conosco bene e per certi versi sono avvantaggiato, ma questo non vuole dire che sia meno dura - prosegue il corridore romagnolo, tesserato quest'anno per la Amore&Vita -: la tappa del cuore è però quella di domani, è previsto il Cippo di Carpegna, la montagna del pirata, ho sentito però che c’è il ghiaccio ed il passaggio è in forte dubbio, speriamo che possano trovare la soluzione e farci salire lassù. Io sto bene e il terreno per attaccare c’è, venerdì ci aspetta anche un arrivo inedito a San Marino, avremo molto da faticare».