Nella prima giornata del Mondiale ad Ostenda l’Olanda ha pienamente dimostrato la propria superiorità. Primo e secondo posto nella gara under 23 con Ronhaar Pim e Kamp Ryan e poi l’intero podio con la gara elite femminile per merito della superba Lucinda Brand prima, seguita da Worst Annemarie e Denise Betsema. Ma ancora un quinto e sesto posto con Kastelijn Yara e l’ex iridata Ceylin Alvarado.
Un duello straordinario, quello delle olandesi, che si sono lasciate alle spalle il resto del mondo. Lucinda Brand è la nuova regina del ciclocross mondiale. E’ stata lei ad avere la meglio sulle sue connazionali, che sono state autrici di un’autentica battaglia.
«Questo Mondiale vale moltissimo per me – ha detto la Brand dopo il traguardo – è una gara che ho inseguito per tanti anni ed è bellissimo averla finalmente conquistata. Denise Betsema aveva subito lanciato un grande attacco, creando immediatamente un buco con le avversarie. Ma fin dall’inizio sapevo che questa sarebbe stata la mia occasione».
Il finale è stato un vero testa a testa e le sorprese non sono mancate, con cadute che in qualche modo, hanno deciso chi tra le tre, avrebbe tagliato per prima il traguardo.
«Abbiamo fatto un ultimo giro molto emozionante, Annemarie ed io abbiamo scelto traiettorie diverse e ci siamo incrociate. L'ho solo colpita al gomito. Purtroppo è caduta, avrei preferito che questo non accadesse, mi dispiace veramente».
Annemarie Worst il traguardo lo ha tagliato per seconda e si è dovuta accontentare della medaglia d’argento. «Volevo finire la mia stagione bene e non in questo modo – ha dichiarato la Worst - Lucinda ed io stavamo andando bene insieme. In quella curva il manto era molto scivoloso. Mi sono un po’ spaventata quando è arrivata la Brand che mi ha urtato. Posso dire che non c’è stata volontà da parte sua e che tutto si è svolto in modo pulito. Mi ero allenata molto bene, ma non mi aspettavo che i miei passaggi sulla sabbia fossero così buoni. La corsa alla fine è andata bene».
Denise Betsema alla vittoria ci credeva veramente. Fino all’ultimo giro era certa di salire sul gradino più alto del podio, ma così non è stato e, per lei, la medaglia di bronzo ha un sapore amaro. «Ho sentimenti contrastanti. Da un lato sono contenta della mia prima medaglia al Mondale, ma dall'altra parte mi è rimasto un sapore aspro, perché sono arrivata così vicina alla maglia arcobaleno. Nei passaggi di corsa, Brand e Worst sono andate più velocemente di me. In oltre, il mio ginocchio ha sofferto di nuovo nella fase finale, era quello che mi sono infortunata la scorsa settimana. Non è stato l’ideale correre così, ma alla fine sono felice della medaglia conquistata».
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