Pieter Weening, al ritiro, porta con sè l' immagine di un ciclista gentile e discreto, come ben illustrato ieri nell'intervista su questo sito. Pieter Weening, fedele olandese della bici, una dedizione alle salite non straripante come l'eccessivo Theunisse, bensì moderato come furono Rooks e Van der Velde, ritira via venti anni di corse, dignitose, onorate, una quindicina di vittorie nei Tour del mondo, il fiore della maglia rosa al Giro 2011...
Ma Pieter Weening, classe 1981, scendendo pure dalle competizioni, non andrà mai via sentimentalmente da noi. Per noi resterà infatti vita natural durante il vincitore ideale, per sobrietà e pudore, del giorno dopo, di un giorno tanto ostile. Sul traguardo di Orvieto, sotto la pioggia, quinta frazione del Giro del 2011, all'indomani della morte tragica in corsa di Wouter Weylandts ed in un gruppo smarrito, l'olandese Pieter Weening, con quel suo silenzioso sorriso all'arrivo, fu il vincitore - solitario - perfetto per una tappa del giorno dopo. Indossando pure quella maglia rosa, sembrava prescelto, che sapeva di un già antico dolore.