Nuovi dettagli sull’Operazione Aderlass, sono stati pubblicati dal giornale tedesco Neus Deutcheland, che ha riportato molti fatti importanti accaduti nelle aule di tribunale. Il procedimento penale che si sta occupando di uno dei casi di doping più grandi degli ultimi anni si sta svolgendo nella stanza 101 del tribunale regionale di Monaco. L’'imputato principale è il medico di Erfurt Mark Schmidt, accusato di essere autore di pratiche proibite su molti atleti.
Prima di tutto, bisogna ricordare che molti dettagli, ancora da confermare, sarebbero emersi dalle dichiarazioni dell’ex corridore Danilo Hondo che, per far luce su questa vicenda, avrebbe anche fatto dichiarazioni di sua spontaneità. Dalle parole si è passati alle perizie su telefoni e cellulari degli indagati, nei quali ci sarebbero nomi e messaggi riconducibili alle pratiche di doping di Schmidt. Il tecnico informatico forense Cornelia Menzel avrebbe consegnato in tribunale la perizia, contenente l’analisi dei telefoni cellulari e dei computer degli imputati.
In particolare si parla di molte informazioni contenute in un telefono, con una simcard slovena, al cui interno sarebbero stati trovati 44 contatti riconducibili a 30 persone diverse e identificate. Nei messaggi del telefonino sarebbero state trovate indicazioni su accordi, riunioni e pagamenti, che per alcune persone sarebbero arrivati fino a 40.000 euro l’anno. Nulla attualmente si sa riguardo eventuali pagamenti che avrebbero a che fare con gli sms trovati.
Accuse pesanti martedì sono arrivate da Danilo Hondo, che in veste di testimone, avrebbe dichiarato di aver pagato nel 2012 al dottor Mark Schmidt circa 25.000 euro in rate da 3.000 a 5.000 euro. Nelle testimonianze rilasciate da Hondo e pubblicate dai media tedeschi, l’ex corridore ha dichiarato di essersi sottoposto a diverse trasfusioni di sangue. Hondo avrebbe anche fatto presente che quelle trasfusioni non avrebbero portato ad alcun miglioramento in gara.
La perizia sul cellulare del medico avrebbe anche mostrato che Hondo aveva preso contatto con il manager Milan Erzen, che in quel periodo era direttore sportivo della squadra slovena Adria Mobil e che sarebbe diventato poi uno dei fondatori della Bahrain Merida.
Il procuratore Kai Gräber, che si sta occupando di questo caso, ha deciso di proseguire con le indagini che avrebbero trovato riscontri in molti Paesi Europei. Attualmente non c’è alcuna conferma di una eventuale parte attiva da parte di persone slovene, comunque a Monaco adesso si procederà con gli interrogatori di persone straniere, ovvero non tedesche. Il processo, oltre ad essere molto complicato, sta subendo dei rallentamenti a causa del Covid-19, pertanto i testimoni non tedeschi, quasi certamente verranno ascoltati nel nuovo anno.