Tutto è rimandato a domani, l’ultima sfida tra Primoz Roglic e Richard Carapaz - ma attenzione a Carthy in agguato - la vedremo quando la corsa arriverà all’Alto de La Covatilla per l’ultimo atto. «Oggi poteva essere una tappa insidiosa in cui avrei potuto perdere qualche secondo, ma invece è andata bene».
Lo sloveno non solo non ha perso secondi, ma è riuscito anche a prenderne 6 di bonus, arrivando secondo alle spalle di Magnus Cort. Lo aveva detto che lui e la sua squadra sarebbero stati imprevedibili e così, invece di vederlo attaccare in salita, ha deciso di sorprendere il suo avversario nel finale con lo sprint.
«Voglio essere un corridore il più completo possibile. Lo avevo detto all’inizio di questa Vuelta che avrei cercato di sfruttare al massimo ogni giornata e che avremmo usato una strategia a sorpresa».
Carapaz oggi ha provato a fare corsa dura con i suoi uomini, ma non sono riusciti a creare quel buco che speravano, rimandando quindi a domani l’ultimo assalto alla maglia rossa.
«Alla fine oggi è stata una giornata con un buon risultato. Alcuni corridori veloci non hanno partecipato al finale. Mi ha fatto piacere vedere la maglia verde partecipare allo sprint».
Roglic lo sprint forse lo avrebbe vinto, ma a 60 metri dal finale è stato chiuso da Rui Costa, che poi ha portato la giuria al declassamento del portoghese, per manovra pericolosa. Tutto è rimandato a domani, all'Alto del Covatilla, per eleggere il re della Vuelta 2020.