La Vuelta sta per finire, a separare Richard Carapaz da Primoz Roglic ci sono solo 39“ e tutti pensano che la corsa si deciderà sabato, con l’arrivo a La Covatilla.
«C'è ancora terreno sufficiente per dei cambiamenti nella classifica generale, non dovremo aspettare La Covatilla. Sarà sicuramente una tappa fondamentale, ma non è solo lì che si potranno fare le differenze. Penso che qualcosa accadrà prima di sabato, ci saranno squadre che si attaccheranno e dobbiamo rimanere concentrati e attenti».
Carapaz in questa Vuelta non doveva esserci: l’ecuadoriano avrebbe dovuto correre il Giro d’Italia, ma la sua Ineos Grenadiers lo ha voluto al Tour per aiutare Bernal. E’ una stagione diversa questa, nella quale a dettare legge c’è stato il Covid-19. I corridori stanno correndo a novembre e il freddo con il mal tempo si stanno facendo sentire.
«Dobbiamo andare avanti di giorno in giorno, sappiamo che davanti a noi c'è un terreno molto duro. Il tempo sembra che stia per cambiare e sembra che il freddo aumenterà negli ultimi giorni, con possibilità di pioggia. Siamo a novembre e dobbiamo tenerne conto. Dobbiamo rimanere molto concentrati per non commettere errori. Giorno dopo giorno vedremo dove potremo attaccare, ma non dobbiamo neanche dare molti indizi ai nostri avversari e io mi sento ancora il favorito per la vittoria finale».
Carapaz ripensa alla cronometro di martedì, sa di aver fatto del suo meglio, è soddisfatto perché il distacco dal favorito Roglic poteva essere maggiore, ma per sua fortuna non è accaduto. Carapaz e Roglic hanno maturato una buona esperienza nei grandi giri, ed entrambi si sono sfidati nel Giro d’Italia dello scorso anno, dove la vittoria andò all’ecuadoriano.
«Roglic era al Giro dello scorso anno ma adesso è tutto diverso. Manca poco alla fine e siamo anche molto stanchi e questo influenzerà il risultato e, come ho detto, potrebbero esserci attacchi decisivi prima de La Covatilla».
Roglic può contare su una squadra molto forte, sempre vicino al suo capitano, mentre Carapaz in tante occasioni si è trovato da solo a lottare.
«La Jumbo-Visma sicuramente è una squadra molto forte, sanno controllare bene la gara, ma ora siamo arrivati ad un momento in cui le strategie e le energie personali valgono molto di più della forza di una squadra. Siamo quasi alla fine e qualcosa succederà sicuramente».
In questa Vuelta autunnale la lotta tra i migliori si è vista subito dalla prima settimana, dove Carapaz e Roglic hanno iniziato l’alternanza con la maglia rossa di leader della corsa. Un’alternanza che ha sempre visto loro due protagonisti indiscussi.
«Ho già indossato la maglia rossa e poi l'ho persa, ma questo ha reso la gara molto più emozionante e divertente, credo che sia stato un bene per la gara, ma quello che voglio è indossarla a Madrid. Dobbiamo ricordarci che ancora nulla è stato scritto».