Per Wilko Kelderman è stato il primo giorno in maglia rosa, una tappa che sicuramente non dimenticherà , soprattutto per quanto successo a Morbegno a partenza. L’olandese, in quanto leader della generale, è stato coinvolto in prima persona nelle trattative e nel dopo tappa ha voluto dare la sua versione dei fatti.
«Oggi è stato bellissimo vestire la rosa, un sogno che avevo sin da bambino. Devo ammetterlo, quella di oggi è stata una giornata stranissima da diversi punti di vista, sicuramente non me la dimenticherò tanto facilmente. Questa mattina a Morbegno faceva molto freddo e pioveva, inoltre ci aspettava una tappa molto lunga. Già di per sé è una situazione parecchio difficile, ma se teniamo conto che siamo ad ottobre alla terza settimana di un Giro molto duro, rischiavamo di mettere a repentaglio le nostre difese immunitarie, una situazione che sarebbe stata molto pericolosa se consideriamo che ora c’è pure il covid. Sono contento di come abbiamo avviato le trattative perché abbiamo fatto fronte comune, eravamo tutti d’accordo nell’accorciare la tappa. Abbiamo parlato a lungo tra noi corridori, poi con IL Cpa, con il direttore Vegni e l’Uci, alla fine sono loro che hanno preso la decisione di accorciare la tappa».
È già tempo però per Kelderman di mettere da parte i problemi della frazione odierna, domani ad aspettare la carovana ci sarà infatti l’ultima tappa di montagne dell’edizione 103 del giro. Una frazione chiave che sicuramente avrà delle ripercussioni nella generale.
«Alla fine oggi, nonostante tutto quello che è successo, è stata per me una giornata molto facile, ma non sempre può essere cos: domani ci sarà assolutamente da combattere. È sicuro che la Ineos tenterà di fare la corsa, si trovano ad una manciata di secondi da noi e quindi cercheranno di attaccarci in ogni modo, noi dovremo essere pronti. Ieri nella tappa valtellinese ci siamo comportati davvero bene, spero di riuscire a fare buon gioco di squadra con il mio compagno Hindley e soprattutto di avere delle gambe buone. In frazioni del genere non si sa mai cosa potrà capitare, ma una cosa è certa: sarà dura portarmi via questa maglia perché io lo difenderò on le unghie e con i denti».