Greg Van Avermaet è stato grande protagonista nel primo arrivo duro del Tour, anche se ha dovuto cedere sulla salita che portava al traguardo di Mont Aigoual. Il campione olimpico di Rio questa mattina aveva detto di non essere interessato ad una eventuale fuga, poi però ha deciso di pedalare quasi tutta la tappa stando in avanscoperta.
"Volevo vedere come andava - ha spiegato il fiammingo a fine tappa -. Era partito un gruppo forte e ho deciso di seguirlo. ÈHo capito in fretta che era un gruppo d'élite. Ho pensato che sarebbe stato prestigioso stare con loro e poi in classifica ero messo abbastanza bene...».
Ma Van Avermaet, a differenza di Lutsenko, non aveva fatto bene i conti e quella salita, troppo ripida per lui, lo ha mandato in crisi in breve tempo, facendogli abbandonare, per il momento, l’idea di vestire la maglia gialla.
"Quella salita mi ha ucciso, era veramente troppo ripida. Pensavo che la tappa di oggi fosse una buona opportunità per prendere la maglia gialla e invece ho dovuto fare un passo indietro".
Il belga oggi ha tagliato il traguardo al terzo posto a 2’15” da Lutsenko e nella classifica generale è al 25° posto con un ritardo di 2’33” da Yates. "Quando stavo affrontando l’ultima salita, così difficile, non ero sicuro che saremmo arrivati alla fine. Per certo sapevo che avevamo un ottimo vantaggio e che il gruppo dietro, non ci avrebbe ripreso. Mentre salivo l’unica cosa che volevo era di sopravvivere a quel colle di prima categoria. Posso dire però che quando vieni sconfitto da qualcuno che è più forte, allora puoi accettarlo facilmente e io oggi sono stato sconfitto pesantemente dalla strada”.