Nonostante i tanti problemi legati all’emergenza Covid-19 sarà l’Italia con Imola, ad ospitare i prossimi Campionati Mondiali di Ciclismo su strada e fulcro del percorso sarà la zona di Riolo Terme. Sarà un Mondiale che ci riporta indietro nel tempo, con la splendida vittoria di Adorni nel 1968, ma sarà anche un Mondiale che guarda al futuro. L’Emilia Romagna una delle regioni più colpite dall’emergenza sanitaria, ha fatto vedere la sua rinascita. Davide Cassani, il nostro cittì azzurro, è nato a pochi chilometri da Imola ed è lui a illustrarci il percorso della prova iridata.
Davide quanta emozione ha provato quando ha saputo che il Mondiale si correrà nella sua terra?
“Per me è stata una sensazione unica. La scelta per me di fare il ciclista nasce dal Mondiale del 1968, quando a conquistare il titolo fu Vittorio Adorni. Avevo 7 anni quando mio padre mi prese per mano e mi disse che saremmo andati a vedere i Campionati del Mondo. Quell’esperienza segnò per sempre la mia vita, non dimenticherò mai quella giornata“.
C’erano altri candidati italiani e anche la Francia si era proposta. A suo avviso perché è stata scelta Imola?
“Abbiamo potuto offrire garanzie importanti da un punto di vista organizzativo e un percorso difficile quanto quello svizzero. All’estero spesso pensano che l’Emilia Romagna, abbia solo la riviera con il mare, mentre esiste un Appennino con salite molto impegnative e paesaggi veramente suggestivi”.
A chi va il merito per la scelta di Imola?
“Sicuramente al presidente della Federciclismo Renato di Rocco, che si è esposto in prima persona per far arrivare da noi il Mondiale e poi al presidente della Ragione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, che da subito ha creduto a questo progetto e che si era impegnato anche a far ripartire il ciclismo a luglio, da queste strade”.
Che tipo di percorso sarà?
“Sarà un percorso durissimo. Con 259,2 chilometri con un totale di quasi 5000 metri di dislivello per gli uomini e 144 chilometri e 2750 metri di dislivello per le donne. Insomma molto simile a quello svizzero, ma con un clima molto più mite”.
Quali saranno i punti chiave?
Il circuito da 28,8 chilometri sarà ripetuto dagli uomini 9 volte e 5 per le donne con due salite al 10% e 14%”.
Una zona molto importante in questa prova iridata sarà quella di Riolo Terme. Ci spieghi meglio.
“Da Imola si andrà subito verso Il circuito dei Tre Monti, verso Riolo Terme che sarà un po’ il fulcro del percorso e cominceranno le salite che faranno la selezione. Ci sarà la salita di Mazzolano, che collega Imola con l’Appennino passando proprio per Riolo Terme e Gallisterna con pendenze Vicine al 15% e che è sempre nel territorio di Riolo”.
Abbiamo parlato di Imola e di Riolo Terme, luoghi che hanno avuto un ruolo importante nel ciclismo post Covid. In quale modo?
“Quando a luglio il ciclismo italiano è ripartito, è stata questa zona a rilanciare questo sport nel nostro Paese. Imola con il suo autodromo ha fatto ripartire le gare su strada e Riolo Terme ha dato il via alle gare di MTB. Queste sono zone dove il ciclismo è di casa ed è uno sport amato e rispettato da tutti. È un territorio che può offrire veramente tanto sia agli stradisti che agli appassionati del fuori strada, senza dimenticare la pista con Forlì”.