La Israel Start Up ha scelto i suoi corridori per il Tour de France e ad illustrare la squadra è Eric Van Lancker, l’uomo che dall’ammiraglia guiderà la squadra. ”Non siamo venuti al Tour per puntare alla classifica generale e ci concentreremo sulle vittorie di tappa”.
Per la squadra israeliana, in cui batte un cuore italiano grazie allo sponsor Vini Fantini di Valentino Sciotti, questo è il primo Tour de France e l’emozione è veramente tanta. In squadra ci saranno nomi importanti, come quello del tedesco Nils Politt, secondo alla Parigi-Roubaix dello scorso anno e che nella stagione passata si è sempre trovato nelle prime posizioni delle grandi corse. Con lui ci sarà il connazionale André Greipel, che nel suo palmares vanta ben 11 vittorie di potenza al Tour de France, sette al Giro d’Italia e 4 alla Vuelta.
Tra i due velocisti spunta il nome dell’irlandese Dan Martin, vincitore di un Giro di Lombardia e di una Liegi-Bastogne-Liegi. Martin potrebbe essere la carta giusta per cercare una vittoria nelle tappe di montagna, che alla corsa gialla vedremo quasi subito. Van Lancker non è un direttore sportivo normale, lui la strada la conosce bene, perché prima di salire in ammiraglia ha corso tanto e con successi importanti. Indimenticabile la sua vittoria in solitaria alla Liegi-Bastogne-Liegi del 1990 e il successo alla Amstel Gold Race dell’anno precedente.
“Questo è il nostro primo Tour de France come squadra e sarebbe bello poter vincere una tappa - spiega Van Lancker- sarà questo un Tour de France particolare per tutti, non è un anno normale e la preparazione alle gare è stata complicata. C’è il Coronavirus e abbiamo avuto il lockdown che ha messo tutti a dura prova. Questo virus è come una bestia pericolosa che cerca di entrare nelle nostre vite e purtroppo questo è un pericolo che si nasconde dietro ogni angolo e noi tutti abbiamo paura di essere infettati”.
A completare l’organico della squadra ci sarà il belga Ben Hermans, il suo connazionale Tom Van Asbroeck, il francese Hugo Hofstetter, Kristoff Neilands e l’israeliano Guy Niv.