«Il messaggio è troppo negativo nei confronti delle aut, questa pubblicità non pu essere trasmessa. Bocciata». La sentenza emessa dalla Autorité de régulation professionnelle de la publicité (ARPP) - organismo che si occupa di controllare le pubblicità trasmesse sulla tv francese - è destinata a far discutere.
Perché su questa base è stata vietata la diffusione di uno spot della azienda di biciclette olandese VanMoof con l’accusa di creare un “clima di paura” sulle auto. La pubblicità – che promuove una bici elettrica e che è già stata trasmessa nei Paesi Bassi e in Germania – mostra le immagini di ciminiere, imbottigliamenti e incidenti che scorrsono riflesse sulle carrozzerie di alcune automobili sportive, concludendo con lo slogan “è tempo di guidare il futuro”.
L’ARPP ha scritto che «certe immagini riflesse sull’auto sono, secondo noi, troppo parziali e screditano l’intero settore automobilistico. Le immagini di fabbriche/ciminiere e di un incidente creano un clima di paura. Devono quindi essere cambiate».
In Francia esistono sì leggi che proibiscono di sfruttare sentimenti di paura e sofferenza nelle pubblicità, ma in questo caso l’ARPP è stata accusata di voler difendere il settore automobilistico francese, le cui vendite nel mese di maggio si sono dimezzate a causa della crisi causata dal coronavirus. Accuse rispedite al mittente da Stéphane Martin, presidente dell’ARPP, che si è difeso sostenendo come la decisione di bocciare la pubblicità della VanMoof sia stata presa solo per tutelare la concorrenza leale.