«In Italia è sparito il buon senso, oggi ho subìto un'ingiustizia». Questo il j'accuse espresso via Youtube cinque giorni fa da Andrea Marchesan, un comune cittadino veneto con l'hobby della bicicletta.
Pedalando su una pista ciclabile della Riviera Berica, seguito a ruota dal figlio di 4 anni, il 34enne Marchesan era stato fermato dalla Polizia locale e aveva ricevuto una multa da 400 euro. Il motivo? Nonostante avesse la mascherina a portata di mano, non la stava indossando. Per tutta risposta, Marchesan ha pubblicato il sopracitato video in cui spiega che la ciclabile era deserta e si appella al buon senso delle istituzioni: a partire dalla Polizia locale, "rea" a suo dire di aver commesso un abuso di potere, fino al governatore Luca Zaia, che ha concesso di svolgere attività sportiva in luoghi isolati tenendo la mascherina pronta all'uso.
Un video-denuncia che ha scatenato i commenti sui social, in gran parte di approvazione nei confronti di Marchesan e contro la condotta di corpi di polizia e rappresentanti dello Stato. Ma è arrivata anche una reazione di altro tenore.
Come riportano infatti alcune testate, tra cui Blasting News, ieri cinque sindaci della zona hanno diramato un comunicato ufficiale contro Andrea Marchesan: si tratta di Matteo Zennaro (primo cittadino di Longare, il paese di Marchesan), Marco Montan (di Castegnero, il paese dov'è avvenuta la multa), Ulisse Borotto (di Nanto), Ciro Piccoli (di Montegaldella) e Paolo Pellizzari (di Arcugnano). Il comunicato afferma che la sanzione è conforme alla legge e che anzi il cittadino multato è stato protagonista di atteggiamenti ingiuriosi nei confronti dei vigili che gli hanno comminato la contravvenzione.
Si attendono i prossimi sviluppi. Sia perché Marchesan nel video ha minacciato pure le vie legali, sia perché la sua azione potrebbe scatenare un effetto di emulazione in altre persone che sono state multate per simili motivi durante questa "fase 2". Ma anche i sindaci non stanno a guardare: con le amministrazioni stanno valutando se ci siano gli estremi per procedere a loro volta per via giudiziaria, si legge nel comunicato, perché sono state omesse evidenze nella realizzazione del video e per il presunto comportamento irrispettoso tenuto dall'accusatore nei confronti degli agenti di polizia.