La battaglia tra Uci e AIGCP, l’Associazione che riunisce le squadre professionistiche, si fa sempre più aspra ed è destinata a caratterizzare i prossimi mesi.
Ricordate? Dieci giorni fa l’AIGCP ha inviato una lettera aperta al presidente dell’Uci, a tutti i membri del Consiglio del Ciclismo Professionistico e a tutte le parti in causa, nella quale venivano criticate la Riforma e in generale la gestione del ciclismo professionistico da parte dell’Uci e di David Lappartient. Per leggere la lettera CLICCA QUI
Bene, proprio il presidente Lappartient ha inviato una prima risposta al presidente di AIGCP, l’olandese Iwan Spekenbrink, general manager della Jumbo Visma. Un documento che tuttobiciweb ha potuto visionare e che fa salire in maniera ulteriore i toni dello scontro. Una prima risposta, dicevamo, in quanto Lappartient scrive che sarà poi il Consiglio Direttivo dell’Uci, chiamato in causa dall’AIGCP, ad esprimersi in maniera ufficiale nella sua prossima riunione in programma il 31 gennaio 2020 alla vigilia dei mondiali di ciclocross.
I toni si alzano in quanto Lappartient attacca Spekenbrink accusandolo di operare nella doppia veste di presidente di AIGCP e di senior director di Velon, la società provata formata da diversi team di Worldtour. Velon che, lo ricordiamo, ha citato l’Uci in giudizio rivolgendosi alla Commissione Antitrust della UEper abuso di potere.
Scrive Lappartient: «L’UCI dimostrerà che i suoi regolamenti sono conformi al diritto di concorrenza della UE e ai valori sportivi riconosciuti dal trattato sul funzionamento della UE stessa. E la denuncia di Velon non dissuaderà l'UCI dal continuare ad agire nell’interesse del ciclismo nel suo insieme, compresi tutti i membri dell'AIGCP».
E ancora: «Sugli altri punti, è molto forte la tentazione di fare riferimento alla massima di Talleyrand secondo la quale “tutto quello che è eccessivo è insignificante”».
Nella missiva di Lappartient peraltro non ci sono risposte ai tanti altri punti di domanda sollevati - legittimamente o meno - dalla AIGCP ma tutto ruota attorno a Velon. Che proprio ieri, per la cronaca, ha sferrato un altro attacco all’Uci dopo che è stato negato l’inserimento della Hammer Stavanger, promossa da Velon, nel calendario femminile del 2020.
Affaire a suivre…