E’ stata una tappa, quella conclusa a San Giovanni Rotondo, il punto più a sud della corsa rosa 2019, dove il tricolore italiano è sventolato in alto, molto in alto, grazie soprattutto a due giovani, ma non solo due, esponenti di notevole talento del “made in Italy”. Questo sito ha raccontato con compiutezza la giornata, i suoi protagonisti con la cronaca firmata da Giulia De Maio e Carlo Malvestio.
Il rosa ritorna sulle spalle di un italiano dopo il trionfo di Nibali a Torino nel 2016 e premia il romano Valerio Conti dell’UAE Emirates, continuatore di una famiglia ciclistica con origine nell’Umbria, a Montefalco, terra di pregiato olio e di vino come il Sagrantino, trasferitasi poi a Roma. In ordine cronologico l’hanno preceduto lo zio Noè e poi il padre Franco, fratello di Noè, validi professionisti in epoche differenti anche con successi di rilievo. E’ l’esponente di spicco del ciclismo capitolino, quasi “una rosa nel deserto” visto l’arido panorama ciclistico romano attuale, corridore che torna alla ribalta con la maglia rosa dopo un periodo un po’ sottotono. Roglic e la sua squadra non si sono certo dannati per difendere il primato ma è notevole il merito dei corridori che hanno promosso la fuga della quale facevano parte Valerio Conti e il bergamasco Fausto Masnada dell’Androni Giocattoli-Sidermec, (il territorio orobico è sempre invece rigoglioso vivaio ciclistico), promotore del riuscito tentativo a due nella parte finale che ha poi vinto la tappa, anche secondo usi e codici ciclistici invalsi, non scritti. Entrambi sono meritevoli di plauso e applausi comunque pure per la proprietà di linguaggio, la spigliatezza e la freschezza mostrati nel dopocorsa. Con la rosa ha cambiato “padrone” anche la maglia bianca dei giovani, vestita ora da Giovanni Carboni della Bardiani CSF.
La carovana del Giro 2019 ha salutato San Giovanni Rotondo, prima da ripartire per Vasto, in Abruzzo, dove partirà la tappa con traguardo all’Aquila con caratteristiche similari a quelle dove ha vinto ieri Masnada. I comunicati organizzativi segnalano “svolta secca verso destra e in discesa a – 2 km. dal traguardo”.
San Pio di Pietrelcina, senza mischiare il sacro con il profano, è stato benevolo nella sua San Giovanni Rotondo, dove si sono affermate nuove leve italiane.
----------------------------------------------------------------------------------------------------
per seguire la cronaca diretta della tappa CLICCA QUI
----------------------------------------------------------------------------------------------------
Inizia la risalita della Penisola con il trasferimento dalla Puglia all’Abruzzo e la partenza di questa frazione da Vasto, in provincia di Chieti. E’ una tappa tutta abruzzese con il traguardo all’Aquila, il capoluogo della regione, con la prima parte lungo la costiera adriatica e la seconda che s’indirizza verso l’interno.
Vasto, secondo comune per popolazione della provincia chietina, è un piacevole centro che sorge lungo il mar Adriatico con il nucleo costitutivo posto su un rilievo fra punta della Penna e la foce del Trigno, in pratica un belvedere su una ventina di chilometri della sottostante costa del Golfo di Vasto con arenili e scogliere. E’ l’antica Histonium romana, nel territorio abitato dalla popolazione dei Frentani, caratterizzata da varia storia attraverso i secoli. E’ il comune capofila della Costa dei Trabocchi, per le omonime strutture di pesca sulla costa costruite su palafitte.
Nella città spiccano la Cattedrale, la chiesa di S. Maria Maggiore, il Palazzo d’Avalos, il Castello Caldoresco con altre costruzioni di rilevanza monumentale, in vari stili. L’attività turistica balneare è oramai quella prevalente nel territorio che conserva comunque una struttura industriale e manifatturiera di livello unite a varie attività culturali. Il pittore Filippo Palizzi (1818-Napoli 1899), esponente di una famiglia d’artisti, il poeta, critico letterario e patriota Gabriele Rossetti (1783-Londra 1854), l’economista, banchiere e accademico Raffaele Mattioli (1895-Roma 1973), definito il banchiere umanista, il pilota di moto Andrea Iannone (1989), hanno origini a Vasto.
Variata è l’offerta eno-gastronomica, in rilievo particolare è il brodetto alla vastese con vari tipi di pesce e la ventricina, insaccato tipico.
Il Giro d’Italia ha avuto Vasto come arrivo di tappa nel 1959 con il successo di Gastone Nencini, poi solo vittorie straniere: 1983 lo spagnolo Eduardo Chozas, 1988 lo svizzero Stephan Joho, 1998 lo svedese Glenn Magnusson e nel 2000 il russo Dimitri Konyshev. Altre volte ha ospitato delle partenze.
L’itinerario lungo l’Adriatico prevede il passaggio da Fossacesia Marina con l’Abbazia di San Giovanni in Venere, una delle più importanti d’Abruzzo, e il ricordo di Alessandro Fantini (1932-Treviri 1961), ottimo velocista e plurivincitore di tappe al Giro (7) e al Tour de France (2), morto in conseguenza di una caduta in corsa, in Germania. Segue Marina di San Vito, altra località balneare che anticipa il passaggio da Ortona, città con il suo importante porto e il litorale molto frequentato, portatrice di una storia d’interesse attraverso le varie epoche, centro gravemente lesionato dalle distruzioni della battaglia del dicembre 1943. Ha saputo riprendersi proponendosi in bella ambientazione paesaggistica con vigneti. La distinguono la Cattedrale, le mura Caldoriane e della Torre Baglioni, il Palazzo Farnese, S. Maria di Costantinopoli, variamente distribuiti fra le zone denominate Terravecchia e Terranuova. Michele Cascella (1892-Milano 1989), pittore e il compositore e musicista Francesco Paolo Tosti (1846-Roma 1916) sono nativi di Ortona, città con vivace attività culturale in vari comparti.
Qui il tracciato lascia l’Adriatico e si sviluppa nell’interno dell’Abruzzo, con profilo altimetrico leggermente mosso, toccando la località di Caldari, ancora nel comune di Ortona, quindi Poggiofiorito, Arielli, Cannosa Sannita, nella terra dell’antico popolo dei Marrucini, in un panorama di vigneti, uliveti, varie coltivazioni e raggiungere Tollo. Il nome di questo comune si lega, nel ciclismo, alla “Cantina Tollo”, squadra professionistica attiva dal 1996 al 2007, con vari abbinamenti e che ha ottenuto, nella sua attività, anche successi di notevole prestigio. Seguono, in continuità di paesaggio, Miglianico e la sua frazione di Quattro Strade e poi Ripa Teatina, primo GPM di giornata, 4a cat. a quota m. 196, con interessanti edifici e la particolarità culinaria degli arrosticini e della porchetta di questa località, assai apprezzati, in tutto l’Abruzzo e non solo. Il padre del pugile statunitense Rocky Marciano (1923-1969), all’anagrafe Rocco Francis Marchegiano, leggenda dei pesi massimi, era nativo di Ripa Teatina mentre la mamma era originaria della Calabria. Una statua lo celebra nel paese pure con un festival a lui dedicato. Altro pugile di valore, Rocco Mattioli, conosciuto come Rocky Mattioli, poi naturalizzato australiano, è nato qui nel 1953.
Dopo Galliani, frazione di Ripa Teatina, si entra in Chieti, il capoluogo di provincia, antica città, passando per Chieti alta, il nucleo più antico, su un colle, con molti edifici che testimoniano le varie fasi storiche vissute dalla città, in bella e panoramica posizione che spazia dai monti del Gran Sasso e della Maiella fino all’Adriatico. La Cattedrale, dedicata a S. Giustino, con l’elegante campanile, il Corso Marrucino, l’arteria principale della città, i Tempietti romani, il Museo Archeologico Nazionale che conserva la statua italica del Guerriero di Capestrano del VI^ a.C., la Pinacoteca sono elementi identificativi dei valori di Chieti. La città è stata sede di tappa già nella prima edizione del 1909, vinta da Giovanni Cuniolo seguita poi da un’altra decina d’arrivi con vincitori che rimandano a nomi di ottimo rilievo: 1920 Jean Alavoine, 1922 e 23 bis per Costante Girardengo, 1933 Alfredo Binda, 1946 Vito Ortelli, 1962 Rik Van, 1974 Ugo Colombo, 1979 Bruno Wolfer e Denis Lunghi nel 2002. Nati a Chieti sono Sergio Marchionne, noto manager a livello internazionale, (1952-Zurigo 2018), il professionista Giulio Ciccone (1994) e Gianluca Capitanio, plurititolato pistard (1971).
Si scende verso Chieti Scalo, con vari insediamenti manifatturieri e commerciali per passare poi nella provincia di Pescara per Manoppello Scalo, frazione con vivaci attività e lì vicino, su un colle, sorge l’Abbazia di S. Maria Arabona, in stile gotico francese voluta dai monaci cistercensi all’inizio 1200, monumento nazionale. Nel comune di Manopello la Basilica del Volto Santo, risalente al 1620 con vari interventi successivi, è luogo di pellegrinaggi e devozioni per la reliquia giunta lì nel 1506, un velo con la rappresentazione di un volto maschile attribuito dai fedeli al viso di Gesù. Segue Scafa e, dopo il bivio di Torre dei Passeri, Popoli, in posizione di rilevante valenza, punto di confluenza d’importanti direttrici mare-monti e viceversa, centro termale. Il caratteristico, piacevole tessuto urbano è sovrastato dal castello ducale Cantelmo. A Popoli è nato l’ing. Corradino D’Ascanio (1891-Pisa 1981) inventore del primo prototipo d’elicottero moderno e progettista della Vespa Piaggio nel 1946, eccellenza assoluta del design italiano. Anche la popolare Giuliana Longari, campionessa-personaggio al Rischiatutto di Mike Bongiorno, poi conduttrice e autrice di programmi radiofonici, è nativa di qui.
Segue il passaggio nella provincia dell’Aquila, affrontando il tradizionale e quasi obbligato GPM di 2a categoria delle Svolte di Popoli, a quota m. 746, che ricorda anche l’omonima corsa in salita automobilistica. Il tracciato percorre un altopiano incontrando Navelli, comune dislocato nell’omonima piana, zona di produzione del pregiato “Zafferano DOP dell’Aquila”, caratteristico centro inserito nell’elenco dei borghi più belli d’Italia con vari edifici religiosi e civili di rilievo, come il Palazzo Baronale Santucci del 1632. Si prosegue per San Pio delle Camere con i ruderi delle mura dell’omonimo castello e giungere nell’esteso territorio comunale del capoluogo attraverso le frazioni di San Gregorio, Bazzano, con varie attività e la chiesa di Santa Giusta del 1200, monumento nazionale, Sant’Elia, Acquasanta, con il nuovo stadio che anticipano il traguardo nel centro cittadino. A distanza di dieci anni dal disastroso terremoto del 2009, era il 6 aprile, con scossa principale registrata alle ore 3.32 che ha colpito L’Aquila, causando 309 vittime, circa 1.600 feriti e 80.000 sfollati provocando profondissime ferite al patrimonio architettonico e abitativo con enormi danni materiali. La corsa rosa, nel decennale del doloroso evento, intende rendere omaggio alla città che è tuttora impegnata nella ricostruzione e messa in sicurezza dei molti e importanti edifici d’ogni tipo e di varie epoche del pregevole e ricco patrimonio architettonico che identifica la nobile città e il suo esteso territorio. Piazza del Duomo, la basilica di S. Bernardino, il Castello, sede del Museo nazionale d’Abruzzo, con l’ampio parco, S. Maria di Collemaggio, principale monumento dell’architettura abruzzese dove è sepolto Papa Celestino V, fuori porta Bazzano, in suggestivo panorama, la Fontana delle 99 Cannelle, simbolo cittadino, sono quelli maggiormente noti e di specifico valore. E’ sede di un’importante Università fondata nel 1596 e di numerosi eventi culturali, in vari settori. La città ha sempre saputo risollevarsi da vari terremoti che l’hanno colpita negli anni e riprendere le sue caratteristiche di stili di vita.
E’ dell’Aquila (1944) Bruno Vespa, popolare giornalista-scrittore e conduttore televisivo.
Il Giro d’Italia ha proposto arrivi qui nel 1914 e vittoria di Luigi Lucotti, 1924 Giovanni Enrici, 1935 e 1938 bis di Gino Bartali, 1950 Giancarlo Astrua, 1954 Carlo Clerici, lo svizzero che nella circostanza indossò la maglia rosa e, fra la sorpresa di tutti, - e varie polemiche -, la difese fino alla fine, poi Guidi Carlesi nel 1965, 2005 Danilo Di Luca, Evgeni Petrov nel 2010, una tappa l’anno dopo il terremoto che per il suo svolgimento, ha letteralmente “terremotato” la classifica.
da Tv Roadbook
per seguire la cronaca diretta della tappa CLICCA QUI