L’edizione numero 102 della massima corsa a tappe italiana si svolgerà tutta per intero nel territorio della Penisola dopo che, in tempi recenti, il Giro d’Italia ha frequentemente allargato i suoi orizzonti in varie nazioni d’Europa e, prima al mondo, oltre l’Europa con la piena riuscita e il successo della partenza da Israele dell’edizione scorsa.
Lo scenario di nobile e lunga storia per i giorni di vigilia e il battesimo agonistico della corsa rosa è offerto da Bologna, il capoluogo della Regione Emilia-Romagna, città sede del primo arrivo di tappa nel lontano 1909, con la Milano-Bologna di ben 397 chilometri vinta da Dario Beni.
----------------------------------------------------------------------------------------------------
per seguire la cronaca diretta della tappa CLICCA QUI
----------------------------------------------------------------------------------------------------
E’ quindi un legame storico quello che unisce il Giro d’Italia con Bologna con ventitré arrivi di tappa nel suo territorio e vincitori, molti dei quali, appartenenti all’aristocrazia ciclistica ed episodi entrati a pieno titolo nella migliore iconografia delle due ruote. Già nel 1994 la corsa rosa prese l’avvio da Bologna con due frazioni nella medesima giornata. La tappa in linea del mattino vide il successo di Endrio Leoni davanti a Giovanni Lombardi e Adriano Baffi mentre la breve cronometro del pomeriggio fu vinta dal francese De Las Cuevas che anticipò di 2” Berzin – vincitore finale di quel Giro - e di 5” Miguel Indurain.
La lunga storia dello sviluppo cittadino comprende i differenti periodi che vanno dall’epoca etrusca, quando era indicata come Felsina, celtica, romana, conosciuta come “Bononia”, medievale, come libero comune, poi inserito nello stato pontificio e quindi risorgimentale tuttora variamente testimoniata con un peculiare patrimonio edilizio ben conservato. La città vanta un’antichissima università, indicata come la più antica dell’Occidente, la cui data di fondazione è ascritta da storici al 1088, caratterizzata da grandi nomi, nei vari campi, di specifico valore e importanza, tuttora frequentatissima.
E’ il settimo comune italiano per popolazione. La città è sede di diverse e importanti istituzioni culturali, economiche, industriali di variata tipologia che comprendono il settore meccanico, elettronico, alimentare, il terziario e altro ancora che si sono sviluppate nel territorio circostante, sovente distinte dalla formula economica e sociale della cooperazione, assai estesa nella regione. Di notevole importanza è l’esteso Quartiere Fieristico con un variato arco di affermate proposte di rilievo in molteplici ambiti.
Bologna è stata caratterizzata dall’importanza che ha sempre rivestito, nei diversi periodi, la sua posizione strategica per le comunicazioni da e per la pianura Padana, in territorio pianeggiante, alle prime falde dei rilievi dell’Appennino Tosco-Emiliano. E’, e sempre lo è stato, un importantissimo nodo di confluenza e passaggio di comunicazioni stradali e ferroviarie.
La struttura urbanistica è distinta dai caratteristici portici che si sviluppano nel centro storico per circa trentotto chilometri, un elemento che oltre a costituire riparo da pioggia e neve, è stato valutato come fattore d’espansione di attività commerciali e di favore, di stimolo, per l’incontro e socializzazione dei residenti, noti nel tempo per il loro carattere socievole, aperto, cordiale.
E’ la splendida Piazza Maggiore il cuore di Bologna, che propone la basilica di San Petronio, il vescovo cittadino della metà del 400, patrono della città che lo festeggia il 4 ottobre, in concomitanza con San Francesco d’Assisi. E’ una maestosa e imponente basilica gotica, a tre navate, un gioiello del gotico italiano anche se in parte rimasta incompiuta rispetto al progetto originale, che presenta nel portale centrale sculture del senese Jacopo della Quercia e altre pregevoli opere all’interno con la meridiana più grande del mondo sul pavimento della navata di sinistra realizzata secondo il progetto del matematico Giovanni Domenico Cassini. Altre notevoli opere che impreziosiscono Piazza Maggiore sono il palazzo dei Banchi, il palazzo dei Notai, palazzo d’Accursio, la sede del comune, la vicina piazza del Nettuno con l’omonima, bella, notissima, fontana, conosciuta pure come “fontana del Gigante”, con statue bronzee del Giambologna e altri edifici storici. Una caratterizzazione della città petroniana è il largo uso del mattone rosso padano che è valso l’aggettivo di “rossa”, poi esteso anche all’area politica che ha lungamente governato la città.
Di grande rilievo è la Pinacoteca Nazionale con opere di primo rilievo di grandi artisti attraverso varie epoche. E’ una città con vivace e creativa attività nei vari settori della cultura e delle arti con diverse proposte innovative che continuano e rinnovano la sua peculiare tradizione.
Le torri medievali superstiti dell’originario, nutrito, nucleo, costituiscono un’attrattiva distintiva con le icone della Torre degli Asinelli, alta 97,20 metri, la torre pendente più alta d’Italia con una scala di 498 gradini che conduce alla sommità e spettacolare vista sulla città, e la vicina torre Garisenda, 48,16 metri, fatte erigere intorno al XII^ secolo dalle famiglie dalle quali è ripreso il nome, lungo la direttrice della Via Emilia. Di rilievo sono molti altri edifici e siti di varie epoche quali il duecentesco Palazzo del Podestà, quello di Re Enzo, l’Archiginnasio, già sede dell’antica università. La Via Indipendenza unisce il centro, Piazza Maggiore, alla stazione centrale ferroviaria, fra l’altro luogo della memoria per l’attentato del 2 agosto 1980 con ottantacinque vittime, è l’arteria completata nel 1890 che si propone come centro di varie attività commerciali.
Altri edifici religiosi di valore sono S. Giacomo Maggiore, Santa Maria dei Servi, il complesso di S. Stefano, S. Domenico e la cattedrale cittadina dedicata a S. Pietro, detta anche “Metropolitana”, ognuna con diverse e varie opere architettoniche, scultorie e pittoriche di riconosciuta valenza.
I Giardini Margherita, con le sue strutture, è il principale parco pubblico con altri di dimensioni più ridotte.
Il santuario della Madonna di San Luca, realizzata alla metà dl 1700, sul colle della Guardia, a sud-ovest del centro storico petroniano, è sede del traguardo della prima tappa del Giro d’Italia 2019, una cronometro individuale di km. 8,200 che parte dal cuore cittadino per proporre quindi l’impegnativa ascesa al Colle della Guardia. Qui sorge il Santuario della Madonna di San Luca, con splendida vista sulla sottostante pianura e la visione panoramica di Bologna con, in primo piano, il glorioso e storico stadio intitolato a Renato Dall’Ara, presidente per circa trent’anni della squadra rossoblù, formazione titolare di sette scudetti di campione d’Italia, quando era “lo squadrone che tremare il mondo fa”, oltre al complesso della Certosa.
Il Santuario della Beata Vergine di San Luca è stato eretto per onorare l’icona bizantina di una Madonna con Bambino giunta in Italia alla fine del 1100. Il complesso attuale è strutturato in stile barocco ed è la somma di vari interventi effettuati attraverso i secoli per questo luogo di culto caro ai bolognesi e meta frequentata del turismo religioso.
Un luogo e un traguardo assai noto anche nel ciclismo poiché qui, oltre a tre tappe della corsa rosa, da molti anni è l’abituale, ambito, traguardo del Giro dell’Emilia, la classica di punta delle corse che fanno capo al G.S. Emilia di Adriano Amici, importante polo organizzativo del ciclismo professionistico italiano. Per la corsa rosa sono da ricordare le tappe che qui sono terminate: nel 1956 vittoria dello scalatore lussemburghese Charly Gaul – poi vincitore di quel Giro, quello pure del Bondone, nella breve cronoscalata di km. 2.450 dove precede di 2” un altro grande specialista della salita, lo spagnolo Bahamontes. L’immagine iconica di quella tappa è comunque quella di Fiorenzo Magni, strenuamente impegnato in sella con una benda rinforzata con parte di un tubolare, trattenuta fra i denti che, collegata al manubrio, lo aiutava nella guida della bici poiché la funzionalità della clavicola sinistra era totalmente compromessa dalla frattura , dopo una caduta nella discesa di Volterra, di due tappe prima. Sarà poi il secondo della classifica generale finale, alle spalle di Gaul, dopo avere subito una successiva frattura e avere resistito, in quelle condizioni, pure nella bufera del Bondone. Poi, nel 1984, Moreno Argentin anticipa di 2” Laurent Fignon mentre nel 2009 il vincitore è l’australiano Simon Gerrans.
E’ sempre di grande, unica, suggestione l’ascesa che porta a San Luca, salita fiancheggiata dal portico indicato, nel suo sviluppo complessivo, quale il più lungo al mondo con m. 3796 e che va da porta Saragozza alla cima. E’ stato costruito fra il 1674 e il 1721 e conta 666 arcate.
Il tracciato prevede la partenza dal centro e passa per Porta San Felice, via della Barca e quindi la zona dello stadio e, dopo il noto Arco del Meloncello, inizia l’ascesa di km. 2 al 10%.
E in questo spettacolare, caratteristico, scenario d’unica valenza che i pretendenti alla prima maglia rosa dovranno profondere le energie per cercare di conquistare il primo, sempre ambito, simbolo del primato della corsa rosa.
da Tv Roadbook
per seguire la cronaca diretta della tappa CLICCA QUI