È mortificato, non tanto per quanto Alessandra Giardini ha scritto «perché l’ha scritto benissimo», dice a tuttobiciweb.it Giuseppe Martinelli, ma per il grande clamore che questo ha generato sui social. «Solo perché il titolo è forzato, esagerato, come spesso accade in questi casi, ma non è certo colpa di Alessandra, ma di chi probabilmente ha dovuto sintetizzare in una pagina (il Corriere dello Sport di ieri, ndr) l’intervista».
Beppe Martinelli è dispiaciuto, «perché chi mi conosce lo sa: io i miei corridori li porto nel cuore, dal primo all’ultimo, e uno come Marco Pantani non si discute nemmeno. Ma alla domanda su Nibali e Pantani io ho risposto dicendo: “Questi accostamenti fanno sobbalzare molti tifosi, lo so. Panta aveva una classe incredibile, aveva talento, aveva tutto. Vincenzo è riuscito a fare grandi cose magari con meno talento ma con una testa incredibile”. Dove manco di rispetto? Marco è il talento assoluto, un eroe del ciclismo; Vincenzo, con meno talento, ha saputo ritagliarsi un ruolo immenso nel ciclismo. Questo è semplicemente il mio pensiero, e invito tutti, con molta tranquillità, a rileggere con calma il pezzo di Alessandra. È lì, basta rileggerlo… ».
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