Settanta candeline, settanta biciclette e altrettante “capsule collection”, pochi e selezionati capi di abbigliamento facilmente abbinabili e riconducibili allo stile Colnago. Tre momenti per un’unica grande festa al DOTS di Milano, per celebrare i 70 anni di uno dei marchi più apprezzati e amati del made in Italy nel mondo. Un traguardo per un marchio che nel maggio del 2020 è passato dalle mani di Ernesto Colnago a quelle della Chimera Investments Llc, fondo di Abu Dhabi proprietario della Uae Team Emirates, squadra numero uno al mondo diretta da Mauro Gianetti, che utilizza da anni le biciclette con l'asso di fiori di Cambiago e che ha come uomo di riferimento il numero uno del ciclismo mondiale Tadej Pogacar.
Tre momenti per celebrarsi, dando uno sguardo al passato, ma mostrandosi in pubblico con una visione in costante movimento, che è poi caratteristica di questo brand. «La cosa bella è che ci si trova a celebrare un compleanno importante quanto impegnativo – spiega soddisfatto Nicola Rosin, Ceo di Colnago -, con la consapevolezza di chi ha però tutte le carte in regola per poter ancora recitare un ruolo importante in un mercato complesso e stimolante come quello della bicicletta. Di cosa andiamo più orgogliosi? Che ci siamo consolidati e soprattutto - grazie ad un grande lavoro da parte di tutti, in particolare di del nostro direttore operativo - siamo pronti a ripartire per innalzare ulteriormente l’asticella delle nostre ambizioni. Ma quello che più ci rende felici è l’aver abbassato l’età media di chi sceglie una bicicletta Colnago. Grazie anche alle vittorie di Tadej Pogacar, ma al lavoro dei nostri ingegneri e del nostro marketing, il prodotto Colnago è un marchio di 70 anni che piace ai giovani, che attira l’immaginazione e la fascinazione dei ragazzi. Questo è quello che volevamo».
Un anno di consolidamento, diceva.
«Dopo tre anni di grandissima crescita abbiamo vissuto nel 2024 un anno di consolidamento: chiuderemo l’esercizio con un + 7/8%, in linea con quanto ci eravamo prefissati, anche perché ci siamo rafforzati come forza lavoro, con l’inserimento di diversi ragazzi molto giovani e con una nuova capacità produttiva che ci permetterà un salto di qualità».km
Qui a Cambiago cominciate a stare stretti…
«Come ben sapete, abbiamo comprato un nuovo terreno, poco distante da qui, diciamo che saremo a Basiano, appena superato il cartello in uscita di Cambiago. Ci sposteremo tra un paio di anni di soli 5 km per andare ad occupare un quartier generale da 9 mila metri quadrati, con spazio per poter convogliare ogni fase della nostra produzione».
Quanto è importante per Colnago avere un testimonial come Tadej Pogacar?
«È chiaro che è un ingrediente importante del nostro successo, della nostra crescita, ma è chiaramente - come le ho anticipato - l’elemento che ci ha consentito di abbassare l’età media di chi oggi desidera Colnago».
A settant’anni parlate ai ragazzi…
«A settant’anni ci nutriamo dell’energia e della creatività della GenZ, di quei ragazzi che hanno una nuova visione del mondo. Noi ci mettiamo in modalità ascolto e cerchiamo di coniugare la loro freschezza creativa, con la praticità e la storicità delle nostre esperienze. Come le ho detto abbiamo inserito nel nostro staff tante nuove figure, un po’ in tutto il comparto produttivo, dall’ufficio tecnico al marketing. Con l’ingegner Davide Fumagalli, che è il nostro punto di riferimento, ci sono Filippo Galli e Pier Paolo De Santis. Nel marketing, al fianco di Manolo Bertocchi, ragazzi come Gabriele Sartori e Joële Gyppaz: sono valore aggiunto per tutti noi».
Settanta sono anche le biciclette: e che bicicletta.
«“Steelnovo” è una moderna bicicletta in acciaio, simbolo di una Colnago che è consapevole della propria storia, ma che ha anche la volontà di guardare a nuovi mercati, a nuovi materiali e nuove soluzioni. Interamente realizzata in Italia, “Steelnovo” viene lanciata in soli 70 pezzi, con tubi Columbus e componenti Campagnolo (Super Record Wireless), nostri partner storici. La linea, la grafica e il design sono lì da vedere. La prima Master è datata 1982, l’ultima Tecnos è del 1996, quindi era da trent’anni che Colnago non presentava una sua nuova creatura in acciaio e lo fa con un prodotto che è frutto di tecnologie all’avanguardia, come la stampa 3 D per le congiunzioni. Insomma, in perfetto stile Colnago, non smettiamo mai di sperimentare. Se ci fermeremo ai 70 pezzi? Vedremo. Una cosa è certa, e la sappiamo già anche perché purtroppo la notizia è un po’ sfuggita, c’è chi ha spoilerato, ma sappiamo che le richieste supereranno i pezzi che avremo a disposizione».
Settanta anche i pezzi della vostra linea di abbigliamento off-bike.
«Ci siamo voluti regalare queste “capsule” iper coerenti con i prodotti made in Italy, visto che i materiali, i tessuti sono di prim’ordine (Loro Piana) e i tessuti sono a tutti gli effetti un legame Colnago: il carbonio in origine è una fibra, un vero e proprio tessuto, questi progetti incarnano alla perfezione il nostro marchio. La nostra dedizione alla produzione, all’attenzione dei dettagli e alla scelta dei materiali, insomma, lo spirito della creatività italiana e di Colnago nel particolare».
Cosa troveranno gli amanti di Colnago sotto l’albero?
«Una cosa è certa, prima della fine dell’anno ci sarà una nuova sorpresa».
Cosa chiede al 2025?
«Di proseguire con lo stesso spirito. In azienda si respira determinazione, creatività e armonia. Chiaro che poi sono i risultati a dirci se siamo stati più o meno bravi, sono i numeri che ci riflettono lo stato di salute di un’azienda, ma con creatività, determinazione e armonia i risultati sono una diretta conseguenza: esattamente come le emozioni. E una Colnago non solo è desiderio, ma è emozione».