Quella di oggi era una tappa molto importante per gli uomini di classifica e ancora una volta la vittoria è andata a Tadej Pogacar. Lo sloveno non ha attaccato sulla salita finale come tutti si aspettavano, ma si è limitato a contrastare gli attacchi dei suoi avversari, per poi chiudere in volata. «Davvero non mi aspettavo la vittoria oggi. La squadra si è comportata benissimo fin dall'inizio, quindi il distacco dal gruppo di testa ai piedi della salita finale non era poi così importante. Majka ha fatto un ottimo lavoro ed è bellissimo vincere ancora a Prati di Tivo».
Lo sloveno della UAE Emirates aveva vinto nel 2021 un arrivo a Prati di Tivo, durante la Tirreno-Adriatico. In quella edizione della corsa dei Due Mari, la tappa iniziò da Terni e non da Spoleto come oggi, mentre la parte finale del percorso è rimasta invariata.
Pogacar avrebbe potuto attaccare da lontano, a 6-7 chilometri dal traguardo, ma ha preferito lasciare ai suoi compagni di squadra la gestione del finale. Con un arrivo in volata non ha dovuto consumare troppe energie e allo stesso tempo ha conquistato la sua terza vittoria alla corsa rosa.
«Ho lasciato la scelta su come gestire il finale ai miei compagni di squadra e quando loro mi hanno detto che si sentivano di correre per la vittoria di tappa, allora abbiamo deciso di farlo. La decisione è stata presa dopo aver superato la prima salita. Mikkel Bjerg ha voluto dare il massimo per riprendere il gruppo in testa ed è stato bravissimo insieme a Vegard Stake Laengen fino alla salita finale. Ai piedi ho visto che Domen Novak con Felix Grosschartner e Rafal Majka, erano ancora nella posizione giusta e quindi avevo molta fiducia per la vittoria».
Nel gruppetto che si è giocato la vittoria in volata c’erano tutti i migliori uomini della classifica generale, ma lo sloveno era tranquillo e sapeva di poter essere il più veloce nello sprint.
«Abbiamo visto che Daniel Felipe Martínez nei finali come quello di oggi può essere pericoloso, quindi il mio avversario principale nel finale era lui. Sapevo anche che ci sarebbe stato un attacco ma pensavo che oltre a quello di Tiberi, ne sarebbero arrivati altri. Tiberi ha dimostrato di essere in ottima forma, ma avevo la situazione abbastanza sotto controllo e non mi sono dovuto preoccupare molto.
Domani ci sarà l’arrivo a Napoli. Sarà questa una tappa insidiosa, perché se il finale è adatto ai velocisti, prima c’è lo strappo di Procida che potrebbe favorire un attacco da lontano e altri due muri verso il traguardo.
«Spero che sia una giornata facile, ma gli ultimi cinquanta chilometri saranno difficili e potrebbero essere pericolosi, quindi ci sarà un po' di nervosismo e dovremo rimanere concentrati fino alla fine, poi ci sarà il giorno di riposo e non vedo l’ora che arrivi».