Ci sono legami che affondano le radici nel tempo, ma che sanno sorprendere ed emozionare. Andare in alpeggio, vivere l'esperienza a contatto con la natura e assistere ai processi caseari, ha rappresentato un'esperienza unica per i ragazzi di Eolo Kometa e dello staff.
Padrone di casa è Giacomo Pedranzini che, con il fratello Andrea e Gigi Negri, ha accolto e poi guidato i giovani ciclisti alla scoperta di un mondo genuino e affascinate, all'insegna di una tradizione che ha saputo rinnorvarsi con pregiati latticini.
“Tenevo molto a questo tipo di esperienza che definirei unica, a 2.500 metri di quota nella Valle dei Forni – racconta Negri, direttore del Consorzio Turistico Locale – dove si assapora la vita di montagna, con i suoi processi di trasformazione del latte, i profumi ed i sapori dei prodotti”.
Vedere la vita in alpeggio ha lasciato un ricordo importante ai 19 ciclisti. “I ragazzi erano emozionati. Sono tornati a casa entusiasti. Abbiamo vissuto una giornata fuori dell'ordinario, senza TV o segnale telefonico. A fare da sfondo lo spettacolo delle catene montuose”.
Il rapporto tra il territorio valtellinese ed Eolo Kometa non è certo lungo come quello che lega la famiglia Pedranzini all'alpeggio, ma ha una sua solidità.
Iniziato nel 2013 con il primo Contador Day, è poi stato coltivato da entrambe le parte ed ora procede con forza. Proprio quando il team era in Valtellina è stato annunciato l'ingresso del nuovo partner, Polti, che con Kometa garantisce un bel futuro al progetto. Giornate fitte per una trattativa nata e concretizzata in tempi rapidi, in una terra dai tempi lenti, ma che vive di sana passione ciclistica ed in grado di far crescere corridori come Francesco Gavazzi, Alessandro Fancellu e Davide Piganzoli”.
Corridore, quest'ultimo, che ha ricevuto pubblico apprezzamento da Ivan Basso. "Un ragazzo in grado di andar forte in montagna e a cronometro. Una dote rara".
Dopo i successi dello Zoncolan e del Gran Sasso, al Giro d'Italia, è ora di ripartire verso nuovi traguardi.