Trattori e animali per ora possono aspettare, in questo momento è il ciclismo la priorità nei programmi di Walter Calzoni under 23 della Continental Gallina Ecotek Lucchini Colosio: "fin da piccolissimo amavo gli animali e i trattori di tutti tipi. Passione che coltivo ancora adesso. Inizialmente avevamo pensato di avviare una azienda agricola con la mia famiglia, ma poi abbiamo preso la decisione di aspettare. Vorrei tentare il tutto per tutto con il ciclismo e qualora di mi andasse male l'azienda rimane il mio grande sogno nel cassetto".
Bresciano di Sellero un comune di 1400 anime della Val Camonica, Calzoni è uscito quest'anno dall'anonimato nel senso che ha disputato una stagione a grandi livelli correndo in tutta Europa e con buoni risultati.
"Grazie alla mia squadra ho avuto l'opportunità di correre spesso e volentieri fuori dall'Italia. Mi è riuscito anche di vincere, una tappa della Vuelta Valencia, in Spagna, con arrivo in salita. Disputare queste gare mi ha fatto crescere e imparare molte cose. Ho avuto inoltre la possibilità di partecipare ad alcune gare assieme ai professionisti e fare qualche volata con Andrea Guardini. Sono più che convinto che il 2021 è stato il mio anno migliore. Ora sono pronto a fare meglio e a giocare bene tutte le mie carte".
Oltre alla Spagna, Calzoni si è fatto notare correndo in Ungheria (3° alla Ksi Kup Budapest, 8° alla crono di Budapest, 6° alla Visegrad 4-Gp Hungary), al Tour of Szeklerland in Romania, in Slovenia, Repubblica Ceca e Slovacchia. Sul territorio nazionale è stato protagonista al Gran Premio di Capodarco (decimo), nel Trofeo città di Brescia (sesto), al Giro del Veneto a tappe concluso in 16sima posizione, nella Coppa Reda di Faenza dove grazie al terzo posto è salito sul podio e ha partecipato al Giro d'Italia U23 in cui però non ha particolarmente brillato.
"Al Giro ho avuto un bell'avvio provando anche ad attaccare nelle prime tappe, ma la condizione fisica in quel preciso momento della stagione non poteva permettere di più. Peccato perchè il Giro d'Italia è una grande vetrina e correrlo in quelle condizioni non è stato il massimo, ma azzero il passato e guardo avanti".
Calzoni va in bici da quando aveva 8 anni. S'ispira al campione del mondo Alaphilippe e a Sonny Colbrelli. "Sonny non lo conosco di persona, ma è bresciano come me. Le sue imprese di quest'anno mi hanno davvero emozionato. Anche lui da giovane ha corso per la società di Delio Gallina e chissà mai che un giorno potrei emulare le sue gesta sportive".
Walter ha iniziato con la categoria G2 nell'Unione Ciclistica Valle Camonica l'unica società che si trova nelle vicinanze di Sellero. Dopo aver provato a giocare a calcio - il pallone non faceva per me - un amico lo ha messo sulla bici da corsa. Alla quinta gara, ha vinto. A Sellero, che è il paese anche dell'azzurro di ciclocross Cristian Cominelli, abita con il padre Giorgio che lavora per una ditta di trattamenti termici di Breno, mamma Giovanna casalinga e la sorella maggiore Francesca che frequenta il corso di Scienze della Formazione Primaria all'università "Cattolica" di Brescia.
Praticamente Calzoni è si appresta ad affrontare il suo terzo anno tra gli under 23, e a partire dal 2022 la sua squadra sarà una Continental. Cosa ti aspetti?
"Di vincere il più possibile e puntare soprattutto alle corse internazionali perchè rappresentano il biglietto da visita per passare nella massima categoria. In Italia sono parecchie le gare importanti, ma quella che più di altre mi attira è il Gran Premio di Capodarco. Quest'anno sono arrivato decimo, ma dopo aver fatto una buona gara, sempre davanti e con i migliori. Mi sono un pò perso nel finale ma ci tornerò per fare meglio e per puntare al successo".
Nel frattempo Calzoni si allena stando spesso e volentieri a Botticino nella casetta-ritiro del team assieme ai compagni della Gallina Ecotek Lucchini Colosio: "Rispetto a casa mia è un buon territorio dove potersi allenare. A Sellero ci rimango raramente, le strade sono incasinate e poi c'è da passare il Lago d'Iseo dove le strettoie sono all'ordine del giorno. Bisogna stare molto attenti quindi preferisco rimanere in ritiro dove sono più tranquillo e concentrato".
Però nella tua zona certo non mancano le salite?
"Tanto per dirne una a 35 chilometri da dove abito c'è il Mortirolo. E senta quest'altra: tranne che dai versanti di Monno e dell'Aprica da quella più impegnativa a Mazzo di Valtellina non ci sono mai salito. Ma penso sia arrivato il momento di affrontarla anche per me".