C'è commozione negli occhi di Elia Viviani prima di salire sul podio e c'è anche qualche lacrima che bagna il volto mentre indossa una maglia iridata che sognava da una vita e ascolta l'inno di Mameli.
«Sono felice perché questo è un titolo che fa la storia (il mondiale dell'eliminazione è stato assegnato per la prima volta, ndr) e arriva al termine di una stagione incentrata sulle Olimpiadi. Non è stato facile preparare l'appuntamento mondiale e ancor più difficile è stato per noi stradisti ma siamo riusciti a trovare energie importanti e a regalare all'Italia il miglior risultato di sempre in un campionato del mondo su pista. Sono orgoglioso di essere riuscito finalmente a salire sul tetto del mondo ma sono anche orgoglioso di aver guidato questo giovane gruppo che continua a crescere e che ha un grande futuro davanti a sé».
«Sono passati dieci anni di inseguimento a questa maglia ed è arrivata in una delle gare che più mi piacciono, nella quale serve un mix di forza, astuzia e intelligenza. Sapevo di avere una grande chance, i ragazzi mi spingono a dare sempre qualcosa in più, vogliamo crescere tutti insieme e abbiamo già un obiettivo che si chiama Parigi».