Our con un atleta in meno (4 anziché 5) rispetto alle grandi, la Slovenia potrebbe essere la squadra che farà saltare le strategie delle altre nella prova in linea delle Olimpiadi di Tokyo. Pogačar c'è e poco prima di lui, a sbarcare in Giappone era stato Primož Roglič: nella selezione fatta dal tecnico Andrej Hauptman, che in squadra ha messo anche Jan Polanc e Jan Tratnik, gli scenari potrebbero essere simli a quelli del Mondiale di Imola.
«Quando abbiamo fatto il primo allenamento, le nostre gambe stavano bene, mentre nella seconda giornata ho risentito di più la stanchezza». Tadej Pogačar non ha avuto un attimo per riprendersi dalle fatiche del Tour de France e anche lui, finita la corsa gialla, si è subito messo in viaggio verso il Giappone.
Le carte vincenti della Slovenia saranno Roglič e Pogačar, ma bisognerà vedere, quale alleanza ci sarà tra loro in corsa. Primož Roglič sembra aver recuperato bene e sul suo corpo non sembra esserci più traccia della caduta del Tour de France che lo costrinse al ritiro. A dirlo è il medico della squadra Matjaž Vogrin, che ha avuto modo di parlare per lungo tempo con il campione della Jumbo-Visma.
«Tutti i ragazzi sono stati fantastici in allenamento. Non c’è nessun rischio di dubitare sulla loro preparazione – ha detto Andrej Hauptman, tecnico della squadra, in una intervista alla televisione slovena -: Primož sta bene ed è di buon umore, rilassato e anche motivato. Per come lo vedo in bici, tutto è come dovrebbe essere, anche per la prova a cronometro».
Roglič e Pogačar hanno visionato insieme il percorso ed entrambi pensano che la corsa si deciderà sull’ultima salita e che bisognerà prestare particolare attenzione quando si arriverà ai 35 chilometri dal finale, perché sarà in quel momento che la corsa esploderà.
Tadej Pogačar sta bene e sembra che abbia ben recuperato dalle fatiche del Tour de France, dove ha vinto da vero dominatore. «Penso che sia riuscito a recuperare e che adesso si sia veramente rigenerato – ha continuato Hauptman -. Si prevedono temperature leggermente più basse per sabato, rispetto a quelle che inizialmente si erano ipotizzate. Poi Tadej al Tour ha corso bene anche in giornate estremamente calde e non penso che il clima possa essere un problema per lui».
La Slovenia è ottimista e pensano che in corsa potranno far bene, grazie anche all’aiuto di Polanc, che si è preparato bene e Tratnik, che ha dimostrato di essere forte in questa stagione.
Roglič sta bene, non sente più le conseguenze della caduta, mentre Pogačar è un po’ preoccupato per il caldo afoso e nell’allenamento di oggi, non sembrava molto soddisfatto. Un clima più fresco andrebbe bene a Pogačar, mentre per Roglič, questo è un problema secondario.
«In questa gara la concorrenza sarà elevata e le prove di un giorno sono qualcosa di speciale – ha spiegato Hauptman -. È difficile prevedere come la gara si svolgerà, anche perché le squadre non avranno otto corridori, ma un massimo di cinque, e alcuni bravi uomini, non potranno beneficiare dell’aiuto dei compagni in salita». Secondo Hauptman, ci sono delle similitudini importanti con il mondiale dello scorso anno, dove Pogačar ha attaccato per primo, e poi Roglič è rimasto nella lotta per il finale, finendo al sesto posto. «Ci sono molte somiglianze con la gara di Imola, ma in quella corsa le squadre avevano ancora più corridori. Anche le condizioni meteorologiche erano diverse, qui è davvero difficile prevedere quello che accadrà in corsa ed è difficile prevedere, anche come si muoveranno le altre nazioni».