Martedì scorso, a pochi giorni dal Natale, tuttobiciweb vi aveva dato la bella notizia del conferimento del Collare D’Oro – massima onorificenza sportiva italiana - a Gianni Bugno, vincitore di due titoli mondiali su strada nel 1991 e nel 1992.
Le buone notizie per il ciclismo del Bel Paese però non finiscono qui: il Comitato Olimpico Italiano ha deciso di premiare anche diverse personalità che hanno dato lustro al nostro movimento, lo si apprende consultando il sito del Coni. Nel database, aggiornato con gli inserimenti recenti, figurano i nomi degli iridati su strada Vittorio Adorni (campione del Mondo su strada a Imola ’68), Moreno Argentin (iridato nel 1986), Marino Basso, Maurizio Fondriest, Francesco Moser e Giuseppe Saronni; quello di Filippo Ganna, vincitore nella crono mondiale di Imola 2020 e pluri-iridato dei velodromi.
Nella lista trovano posto anche i campioni del mondo Dilettanti Sante Ranucci (1955), Renato Bongioni (1962), Vittorio Marcelli (1968), Claudio Corti (1977), Gianni Giacomini (1979) e Mirko Gualdi (1990). Ma anche gli iridati nelle 100 km a squadre del 1962 (Grassi, Maino, Tagliani e Zandegù); del biennio 1964 - 1965 (Andreoli, Dalla Bona, Guerra, Manza, Denti e Soldi); del 1987 (Fortunato, Scirea e Vanzella – con Poli) e del 1991 (Anastasia, Colombo, Contri e Peron).
Ed ancora, i vincitori della maglia iridata su pista: Pietro Algeri (inseguimento a squadre 1971), Roberto Amadio (inseguimento a squadre 1985) Luigi Borghetti (inseguimento individuale 1968), Lorenzo Bosisio (inseguimento a squadre 1968), Massimo Brunelli (inseguimento a squadre 1985), Antonio Castello (inseguimento a squadre 1966), Claudio Golinelli (inseguimento individuale 1989), Bruno Gonzato (tandem 1967), Valter Gorini (tandem 1968), Giampaolo Grisandi (inseguimento a squadre 1985), Giorgio Morbiato (inseguimento a squadre 1968), Gino Pancino (inseguimento a squadre 1966), Luigi Roncaglia (inseguimento a squadre 1966), Gianni Sartori (km con partenza da fermo 1969), Giordano Turrini (tandem 1968) e Dino Verzini (tandem 1967).
Ancora da fissare - ed è normale che sia così in questo periodo - la cerimonia di consegna, ma è sicuro che sarà una grande festa del ciclismo, con un giusto omaggio a campioni che, con loro imprese, hanno scritto pagine di storia del nostro sport.