La bici sui banchi di scuola è finalmente una realtà e non più un sogno difficile da raggiungere. Nelle scuole elementari e medie inferiori, grazie alla volontà di associazioni, docenti e dirigenti scolastici, il ciclismo sta prendendo sempre più piede: questo grazie a progetti specifici e assicurazioni integrative a bassissimo costo che permettono ai più giovani di avvicinarsi alla bicicletta.
Ci sono scuole pubbliche, come istituti comprensivi, che accolgono i bambini dai tre anni fino ai 13 anni, dove il ciclismo è una realtà e per farlo al sicuro le famiglie pagano una quota di 6 euro all’anno come integrazione assicurativa. Proprio in questi contesti sono nati dei bici club e delle ciclofficine che insegnano ai più piccoli a praticare ciclismo in sicurezza e sotto forma ludica.
Una realtà questa che in alcuni Comuni esiste da molti anni, con attività stabili e un numero sempre maggiore di partecipanti. Alcune scuole erano partite con il progetto “Bike to school”, un’iniziativa che incentiva l’uso della bici come mezzo di trasporto ecologico per andare a scuola e da questo si sono sviluppate nuove attività molto più articolate.
A Cesena, grazie al progetto “Cambiamo Marcia”, i ragazzi della scuola media di Viale della Resistenza - anche grazie alle nuove biciclette date dalla Ciclofficina - hanno potuto fare uscite didattiche sulle due ruote, accompagnati da, docenti, dirigente e dal maestro di MTB Luca Righetti. I ragazzi si sono cimentati in un percorso da 30 km e con l’occasione hanno preso familiarità con le forature, che sono state riparate sul posto da accompagnatori esperti. Un’esperienza questa che pian piano diventerà una normalità.
All’Istituto Comprensivo Nelson Mandela di Crema, una volta finite le lezioni di matematica e inglese, i ragazzi frequentano la ciclofficina scolastica, dove imparano a costruire le biciclette. Anche all’Istituto Galmozzi i ragazzi, oltre al corso di informatica e inglese, possono entrare in officina, costruire e riparare bici che vengono messe a disposizione degli studenti.
Per incentivare l’uso della bici nelle scuole, attraverso il bando EcoScuola, sono stati stanziati 3 milioni di euro con l'obiettivo di favorire l’uso delle due ruote a sostegno delle attività didattiche. Quindi la bici non solo utilizzata nel percorso casa-scuola, ma anche per uscite didattiche e attività sportive, sotto la guida di insegnanti esperti.
L’associazione AmiBike di Andrea Trivellato è nata in Val d’Aosta nel 1997 e adesso ha una nuova sede a Pavullo nel Frignano in provincia di Modena, dove oggi opera in tutta Italia. Dalla scuola materna e fino alle medie, l'associazione opera in più di 20 scuole tra Veneto ed Emilia Romagna. I suoi progetti partono con le balance bike, destinate ai piccolissimi, fino al fuoristrada per i più grandi.
Nelle scuole elementari, dopo aver acquisito l’equilibrio, attraverso 70 giochi si raggiungono obiettivi importanti, come imparare ad affrontare le curve, frenare e avere una maggior sicurezza con il mezzo. Più avanti i ragazzi imparano ad usare la bici nel fuoristrada e a comprendere anche il senso del pericolo. Ogni attività viene svolta durante l’orario scolastico, all’interno di percorsi sicuri e sotto copertura assicurativa offerta dalla scuola. Uno degli obiettivi di questa associazione è quello di sostituire l’attività motoria con il ciclismo.
Nella zona di Como c’è anche l’ex professionista Alberto Elli che, attraverso l’aiuto degli Enti Locali, sta creando delle attività legate giovanissimi. Scendendo lungo la Penisola, si arriva a Roma, dove si stanno formando tante realtà legate al ciclismo nelle scuole. Uno dei primi progetti nato nella Capitale risale al 2013, quando un professore di italiano, Enrico Castelli, fondò il bici club della scuola legato ad una ciclofficina popolare all’interno della quale gli studenti seguono un corso di ciclomeccanica. Oggi sono già 70 i ragazzi che alla scuola di Via delle Carine hanno portato a termine il corso. Tra le varie attività didattiche ci sono le escursioni in bici e i corsi di educazione stradale.
Ci sono anche attività collegate a scuole legate al parco regionale dell’Appia Antica, con attività di mountain bike, di proprietà di alcune associazione e date in uso gratuito ai bambini che seguono i corsi.
Il ciclismo scolastico si sta diffondendo anche al Sud, a Bari per esempio attraverso il progetto promosso da Ruotalibera sono state coinvolte ben 10 scuole, nelle quali attraverso la bici sono stati creati percorsi di inclusione, con l’idea che lo sport non deve lasciare nessuno indietro. Anche in Calabria ci sono state delle attività attraverso il progetto “Reggio in Bici” dedicato alla diffusione della mobilità sostenibile.
I progetti e le idee iniziano a prendere piede e anche gli sponsor iniziano ad arrivare, donando bici a quelle ciclofficine che si occupano di attività all’interno degli istituti scolastici. La strada da percorrere è ancora tanta, in particolare per quanto riguarda la sicurezza, per questo molte associazioni che si occupano di ciclismo nelle scuole portano bambini e ragazzi in parchi oppure piste lontano dal traffico. Queste attività non nascono con l’intento di scovare il prossimo campione, ma con l’idea di dare al maggior numero di bambini e adolescenti la possibilità di praticare ciclismo. I campioni con questi progetti, forse arriveranno, ma l’idea rimane quella del divertimento e della sicurezza.