Il processo Aderlass che ruota attorno al dottor Mark Schmidt di Erfurt, chiamato anche dottor Doping, si sta avviando verso la sua conclusione. Negli ultimi 13 giorni sono stati ascoltati nuovi testimoni e visionate nuove prove e per il 15 gennaio è attesa la sentenza finale.
Schmidt è nella prigione di Monaco dal febbraio del 2019 e all’apertura del processo, le auto della polizia furono costrette a fare dei veri e propri depistaggi per raggiungere il tribunale e seminare la stampa. In molti si chiedono quale potrebbe essere la condanna per il dottor Doping, che ha sempre sostenuto di aver agito cercando di fare il bene degli atleti che si rivolgevano a lui.
In base a quanto riportato dal quotidiano tedesco Süddeutsche Zeitung la pena potrebbe andare dai quattro anni e mezzo a cinque anni e mezzo. Questo è quanto è stato chiesto al giudice Marion Tischler, che ha riconosciuto all’imputato di aver fornito una testimonianza completa e di aver aiutato a chiarire molti aspetti di una vicenda estremamente torbida. La difesa di Schmidt si aspetta una condanna di massimo di tre anni di prigione, la maggior parte dei quali sarà probabilmente detratta dalla sua custodia cautelare: se così sarà l’imputato potrebbe essere rilasciato molto presto. E proprio per questi aspetti così favorevoli a Schmidt la sua difesa si sarebbe astenuta dall'ascoltare altri testimoni nel tribunale di Monaco. Le memorie difensive sono ora attese per l'8 gennaio, mentre per la sentenza come detto bisognerà attendere il 15 gennaio. Quanto agli aiutanti di Schmidt, probabilmente riceveranno la sospensione della pena.
I fatti risalgono al 27 febbraio 2019 quando saltò la rete di Schmidtdopo gli arresti ai Campionati Mondiali di sci nordico di Seefeld. Oltre al medico di Erfurt, ci sarebbero quattro presunti aiutanti che avrebbero praticato terapie illecite ad almeno 20 atleti. Si tratterebbe di atleti provenienti da Germania, Austria, Estonia, Kazakistan, Croazia, Slovenia, Italia e Svizzera: questo è quanto è emerso dalle testimonianze del dottor Doping.
Secondo i media tedeschi questo è il più grande processo penale per doping da quando il doping stesso è diventato un reato penale in Germania. Tornando indietro nel tempo si arriva alla Milram, della quale Schmidt era il medico del team, ma il rapporto si era concluso nel 2010. Qui arriva la testimonianza dell'ex professionista Bernhard Kohl che aveva riferito che ancora prima Schmidt aveva utilizzato con lui pratiche illegali ai tempi del team Gerolsteiner. Accuse che Schmidt ha sempre negato fino ad oggi e che poi sono state archiviate.
Nei capi d’accusa si parla di doping ematico, ovvero trasfusioni fatte agli atleti con sacche contenente sangue in cui erano stati separati i globuli rossi dal plasma, attraverso una centrifuga, conservando tutto con glicerolo, per essere trasportato con borse termiche e conservato in frigoriferi prima di essere rimesso nell’organismo degli atleti. Negli atti viene riportato che tale pratica era stata utilizzata per gare in Austria, Italia, Corea del Sud e Stati Uniti. La scorsa settimana in tribunale è stata letta la testimonianza giurata dell’ex corridore della FDJ Georg Preidler, il quale avrebbe versato a Schmidt 10.000 euro a stagione. Cifra che poi sarebbe diventata il doppio se l’ex professionista austriaco avesse ottenuto dei significativi risultati. Ma si parla anche di importi versati che arrivano a 30.000 euro.
La scorsa settimana l’accusa ha voluto ricordare che Schmidt, oltre alle accuse di doping ematico, sarebbe accusato di aver utilizzato iniezioni contenenti ormone della crescita; Molidustat, una variante dell'acceleratore di sangue Epo non rilevabile fino al 2017; TB 500 e TB 1000, un farmaco utilizzato per aumentare la velocità nei cavalli. Tra i farmaci risulterebbe anche il Repoxygen, una preparazione genetica che stimola l'organismo a produrre globuli rossi.
Un processo che sta per essere chiuso, ma non le indagini che andranno a ricercare gli atleti - si ipotizza che il numero possa arrivare fino a 150 - che si sono sottoposti a pratiche illecite. Il Tribunale di Monaco, insieme a quello austriaco, continuerà la sua indagine, fino a portare alla luce i nomi di tutte le persone coinvolte nel più grande caso di doping degli ultimi anni.