Il 9 dicembre il ciclismo avrà un altro campione del mondo: questa volta non arriverà dalla strada, ma sarà la tecnologia della prima Coppa del Mondo eSports a scegliere il più forte. Attenzione però, perchè non si scherzerà e nessuno potrà fare il furbo alterando i risultati della corsa virtuale. La prova si svolgerà sulla piattaforma digitale Zwift e chi pedalerà più forte, più velocemente avanzerà sullo schermo, fino a vincere la prova.
Le critiche su questo tipo di corse sono state tante, perché alterare i risultati non era particolarmente difficile e, con un po’ di fantasia, era semplice aumentare le prestazioni. In molti avevano alzato il dito contro i partecipanti a queste competizioni, perché modelli di bici differenti erano capaci di dare wattaggi diversi per lo stesso sforzo. Questo non sarà un problema ai Mondiali eSport, perché tutti utilizzeranno la stessa Tacx Neo 2t. Inoltre anche il peso è stato calibrato ufficialmente, perché a volte c'erano manomissioni. I trucchi per alterare bici e prestazioni sono stati tanti e alcuni hanno usato sacchetti del ghiaccio messi intorno ai rulli durante la calibrazione per avere dei vantaggi.
Anche il peso sarà sotto controllo e i partecipanti dovranno inviare un proprio video 24 ore prima dell'inizio della gara, seguendo una metodica precisa. Il corridore prima dovrà filmare un bilanciere da dieci chilogrammi sulla propria bilancia, poi se stesso sulla bilancia e infine atleta con il bilanciere in mano sulla bilancia.
Il plotone sarà composto da un massimo di 100 corridori e tra questi ci saranno Rigoberto Uran, Alberto Bettiol, Ivan Garcia Cortina e Michael Valgren Andersen, Thomas De Gendt, Victor Campenaerts, Domenico Pozzovivo ed Eli Iserbyt.
La Coppa del Mondo virtuale è una competizione ufficiale ma gli interessi commerciali sono alti, tanto che ci sono delle wild card, offerte dagli sponsor, fatto impensabile in una prova mondiale tradizionale. Ad esempio Zwift, sponsor dell'evento, ha richiesto la partecipazione di Thomas De Gendt.
Arrivando ai pronostici, il favorito numero uno per la vittoria non sarà il vincitore di una classica o di un grande giro ma uno specialista delle gare virtuali. Tra questi spunta il nome del belga Lionel Vujasin, regolarmente iscritto alla Coppa del Mondo virtuale.
Saranno questi specialisti, abili nel conoscere i trucchi di queste prove, a mettere in difficoltà il vincitore di un Fiandre o di una Roubaix. Ad entrare in gioco ci sarà anche la conoscenza della biomeccanica, perché sedersi e pedalare su una bici su rulli è molto diverso dal correre su una strada reale. Le gare virtuali sono anche molto più brevi e non esiste nessun gioco di squadra o tattica particolare, perché di norma tutto si decide sull’ultima salita. Non ci saranno le cadute o il vento a condizionare la corsa e anche temperatura e umidità potranno essere decise da ogni singolo atleta. La velocità sarà fondamentale, ma i controlli scatteranno quando le prestazioni saranno troppo elevate perché, anche se si corre nel virtuale, la potenza sviluppata deve rimanere sempre nei limiti della realtà.