Top Ganna. Bisogna proprio dirlo, per la terza volta in questo Giro, perché il campione del mondo contro il tempo non smette mai di stupire. Oggi era senza ombra di dubbio il favorito, una cronometro di 34,1 km da Conegliano a Valdobbiadene adattissima alle sue corde, che il campione del mondo di specialità ha coperto con quasi 48 km/h di media. Ma a questo punto viene proprio da chiederselo, questo ragazzo ha per caso qualche limite?
«Sinceramente i limiti non so proprio dove siano - ammette Ganna -, sono molto giovane e cerco di prendermi tutto quello che posso. Non ho mai pensato a dove posso arrivare, forse perché ho ancora tanto tempo davanti a me, preferisco concentrarmi di volta in volta in quello che sto facendo e solo dopo pensare al futuro. Questa mattina l’obiettivo era vincere questa tappa, ci tenevo molto perché è una terra che mi sta particolarmente a cuore, molti sponsor del nostro team, a cominciare da Pinarello, vengono da queste zone e volevo fare bella figura. Avevo già vinto la crono di apertura, ma questa era diversa: innanzitutto i dislivelli erano di gran lunga più impegnativi, ma anche il chilometraggio non scherzava; oggi erano previsti più 40 minuti di cronometro, praticamente più del doppio dell’altra. Per il momento il mio prossimo traguardo sarà quello di finire il Giro, poi chissà».
Un vero e proprio dominio per Ganna e anche per il team Ineos Grenadiers che ha centrato sia prima che seconda posizione: subito dietro al fuoriclasse italiano, staccato di 26”, si è posizionato Dennis, colui che campione del mondo lo è stato fino poche settimane fa, un avversario sì ma anche un prezioso compagno di squadra.
«Con Rohan c'è un profondo legame di amicizia, lui è un leader, un ottimo uomo squadra, è fondamentale averlo con noi perché ci mette sempre di buon umore e soprattutto quando siamo lontani da casa è una cosa importantissima. Verso di lui nutro una stima veramente profonda, lo ammiro e spesso ci confrontiamo, ma quando attacchiamo un numero sulla schiena bisogna mettere da parte le amicizie e fare sul serio. Oggi ho avuto la meglio io, dopo l’arrivo ci siamo abbracciati e lui mi ha sussurrato qualcosa all’orecchio, meglio non dire cosa, diciamo che, ecco, non erano proprio delle parole di giubilo».
Nelle previsioni di inizio Giro, quella di oggi sarebbe dovuta essere una crono ben diversa per Filippo Ganna. Alla partenza l’obiettivo principale del team era la maglia rosa di Thomas e il campione del mondo oggi avrebbe dovuto risparmiare energie in vista delle tappe di montagna di domani e della prossima settimana. Con il gallese fuori gioco, tutto il team ha dovuto reinventarsi, così lo stesso Ganna che ha avuto la possibilità di dare tutto.
«Se Thomas fosse ancora in corsa il mio Giro sarebbe sicuramente diverso, oggi per esempio avrei fatto una crono molto più tranquilla. Con la squadra eravamo partiti con un obiettivo ben preciso, purtroppo però la fortuna non è stata dalla nostra. Perderlo già nella quarta tappa a causa della caduta del giorno prima è stato parecchio pesante, ma fortunatamente abbiamo saputo reinventarci e abbiamo dimostrato che, nonostante tutto, non ci siamo mai fermati. Ora Geraint è a casa dove sta recuperando e tornerà più forte di prima. Di una cosa però sono certo: mi deve assolutamente un altro Giro al suo fianco!».