Le tremende vicende legate alla tragica pandemia del Covid 19 che ha colpito il mondo dall’inizio del 2020 si sono riflesse pure nel mondo dello sport, oltre che della vita, con pesantissime valenze negative, ribaltando progetti e iniziative d’ogni genere, anche nel ciclismo, stravolto nella formulazione del suo classico calendario annuale.
E anche il Giro d’Italia 2020, edizione numero 103 della sua storia, è stato costretto a lasciare la sua tradizionale, storica, data di tarda primavera, la famosa “festa di maggio”, per essere collocato, nel quadro complesso di difficilissima gestazione del calendario compresso da agosto in poi, all’inizio d’autunno, nel mese d’ottobre.
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Cambio di data, cambio di scenario, cambio della fase d’avvio rispetto a quella originariamente prospettata in Ungheria con un tracciato, quello attuale rivisto, che si svolge tutto all’interno dell’Italia.
La partenza avviene dalla Sicilia che ospita una tappa in più rispetto alle tre che avrebbero seguito, dopo il tris di frazioni preventivate in terra ungherese, previste nella splendida isola dopo l’avvio in terra magiara.
Ed è sempre una cronometro individuale, con partenza sempre dalla fascinosa Monreale, che apre le danze agonistiche del Giro d’Italia 2020 e pone il traguardo nel capoluogo regionale di Palermo, lungo un tracciato, altamente spettacolare, di km. 15 che unisce il centro di Monreale alla centralissima Via della Libertà di Palermo.
E’ la splendida città di Monreale, in pratica attigua al capoluogo regionale ma con una grande e arzigogolata estensione territoriale (è il sesto comune italiano in tale ambito e confina con ben altri 23 comuni), conta circa 40.000 abitanti. La cattedrale di Monreale, quella della non distante Cefalù, unitamente a altre opere della Palermo arabo-normanna, sono dal 2015 patrimonio dell’umanità UNESCO. Il nucleo cittadino d’intonazione barocca sorge su uno sperone del Mar Tirreno che domina la valle dell’Oreto e la famosa Conca d’Oro con i suoi pregiati agrumeti che hanno un po’ ceduto il passo a insediamenti edilizi non sempre disciplinati.
Furono i Normanni nel 12° secolo che diedero sviluppo a Monreale e fu Guglielmo II°, negli anni dal 1172 al 1176, a favorire la realizzazione del Duomo, autentico gioiello che unisce e fonde – armonicamente - stili e architetture proprie dell’Europa del nord e dell’arte araba. Sono preziosi i mosaici a fondo oro con diversi motivi e narrazioni d’episodi e fatti religiosi. Fra i grandi argomenti di pregio della cattedrale di Santa Maria Nuova sono da ricordare le cappelle di San Castrense, di S. Benedetto e del SS. Crocefisso e il pregevole chiostro, nato con il Duomo. Sono comunque molteplici i motivi di vario interesse che offre, in tema architettonico e culturale, la città nei suoi quartieri di varie epoche che hanno contribuito alla conformazione strutturale attuale.
Olio, vari vini, agrumi e molteplici prodotti sono offerti del fertile terreno e contribuiscono a una tradizione eno-gastronomica di specifica qualità.
E’ la prima volta che il Giro d’Italia prevede qui una tappa. E proprio a Monreale è nato, il 4 gennaio 1931, Guido Messina, poi trasferitosi a Torino, dove è scomparso il 10 gennaio 2020. E’ stato un grande pistard, specialista dell’inseguimento, fra l’altro vincitore della medaglia d’oro nell’inseguimento a squadre con Marino Morettini, Loris Campana e Mino De Rossi alle Olimpiadi di Helsinki nel lontano 1952 mentre era già stato oro in proprio ai mondiali di Amsterdam 1948, Zurigo 1953, sui km. 4 dell’inseguimento. Fra i professionisti ha conquistato, sempre nell’inseguimento ma sulla distanza dei km. 5, tre maglie iridate consecutive: a Colonia 1954, Milano 1955 e Copenhagen 1956. Il tutto intervallato da altre medaglie e diversi titoli tricolori. Fu anche un valido stradista e ha indossato, seppure per un solo giorno, la maglia rosa al Giro d’Italia, vincendo nella sua Torino, da grande finisseur, la tappa inaugurale della corsa rosa 1955 con partenza da Milano. E’ stato Commissario Tecnico degli azzurri della pista. Anche Benedetto Patellaro (1960), vincitore della tappa di Borno della corsa rosa 1981, è nato a Monreale.
Il tracciato della frazione inaugurale prevede il ritrovo e la pedana di partenza nel cuore Monreale, a quota m. 250. Si sale, per poco più di un chilometro, fino alla celeberrima Cattedrale dove è posto il primo rilevamento cronometrico e il primo GPM, 4a cat., del Giro d’Italia 2020, a quota m. 312 e poi in discesa, dapprima più veloce per raggiungere Corso Calatafimi a Palermo e quindi, assai più dolce, per raggiungere l’importante asse centrale di Via Roma, nel cuore del capoluogo, dopo km. 9,100. Segue il passaggio per Piazza don Sturzo, via Duca della Verdura, la suggestiva Piazza Esedra Matteotti e infine l’arrivo situato nel viale della Libertà, non distante dal porto.
Palermo, con quasi 700.000 abitanti, è il capoluogo della Regione Siciliana, al centro di un’area metropolitana con oltre 1 milione di abitanti. E’ il quinto comune italiano per popolazione. Sorge all’interno di una pianura stretta fra il suo golfo sul mar Tirreno e i monti calcarei che la circondano con il Monte Pellegrino (m. 609) che è un simbolo della città. La storia l’ha vista capitale del Regno di Sicilia dal 1130 al 1816 e si ricorda la rivoluzione dei Vespri Siciliani nel 1282. La progressione storica della città ha conosciuto il succedersi di varie civiltà e popoli che hanno lasciato, quale patrimonio artistico e architettonico, motivi d’assoluto pregio che hanno determinato Palermo arabo-normanna e le cattedrali di Cefalù e Monreale, quale patrimonio dell’umanità UNESCO. I siti all’interno della città che fruiscono dell'importante riconoscimento sono il Palazzo dei Normanni con la Cappella Palatina, la chiesa di San Giovanni degli Eremiti, quella di Santa Maria dell’Ammiraglio – detta anche della Martorana -, San Cataldo, la Cattedrale, il monumentale edificio della Zisa e il Ponte dell’Ammiraglio. Di grande interesse sono altri edifici, di vario genere, dell’epoca barocca. Riveste peculiare interesse il Santuario di Santa Rosalia del 1626, sul Monte Pellegrino, dedicato alla patrona principale della città, venerata e ricordata in molteplici forme popolari. Fra le architetture civili spiccano il Teatro Massimo Vittorio Emanuele, il più grande edificio teatrale italiano e il terzo teatro lirico europeo, realizzato nella seconda metà del 1800 e il Politeama Garibaldi del 1861, inaugurato dall’eroe dei due mondi. L’Opera dei Pupi è una tradizione sempre viva. Numerose sono le ville e i rigogliosi giardini di diversi periodi ritrovabili in città.
Palermo presenta un’estesa e varia attività artistica e culturale, nei diversi ambiti di cultura e scienza, che l’ha pure caratterizzata nei secoli con esponenti di valore precipuo.
La città presenta nel suo ambito le località marinare di Mondello con splendide ville liberty, Sferracavallo, Addaura con numerose grotte marine e, per contro, le borgate di campagna come Ciaculli, Croceverde e altre ancora, in un panorama d’agrumeti.
Il porto di Palermo è il principale polo industriale cittadino con cantieri navali mentre il settore turistico, con le crociere in primo piano, ha sempre numeri incrementati anche per la varietà eno-gastronomica della tipica cucina siciliana con conosciute e molteplici specialità di notorietà extra-regionale con profusione d’offerte attraenti e golose.
La città, con le sue qualità e pure le sue contraddizioni, è sede d’importanti istituzioni ed enti con l’attività del terziario che è la maggiormente diffusa unitamente al commercio, sia all’ingrosso, sia al dettaglio, con i suoi caratteristici e pittoreschi mercati all’aperto.
Per il ciclismo la Sicilia si ricorda per i Campionati del Mondo 1994, ultimo della precedente formulazione diciamo “classica”, che coinvolsero Palermo, Catania, Agrigento e Capo d’Orlando con Mauro Vegni direttore generale organizzativo poco prima del suo approdo in RCS Sport. Regione che ben conosceva per essere stato al fianco di Franco Mealli nelle varie prove organizzate ogni anno dal Velo Club Forze Sportive Romane in terra siciliana.
Il Giro d’Italia ha posto il traguardo di tappa a Palermo nel 1930 con vittoria del laziale Leonida Frascarelli, nel 1954 successo nella cronosquadre inaugurale del Monte Pellegrino di quell’edizione per la Bianchi, 1961 il belga Louis Proost, 1965 Domenico Meldolesi, 1967, ancora nel circuito del Monte Pellegrino, il tedesco Rudi Altig, 1976 sprint vincente del belga Rik Van Linden, 1982 Giuseppe Saronni, 1986 nella brevissima crono individuale inaugurale a prevalere è lo svizzero Urs Freuler, 1993 Adriano Baffi e infine, nel 2008, cronosquadre inaugurale con vittoria della statunitense Slipstream.