Un oro è per sempre ma quello di Filippo Ganna è un oro speciale, è il primo che l’Italia vince nella cronometro iridata. Lo scorso anno il ragazzo di Verbania aveva conquistato il bronzo nello York Shire e, meglio di lui avevano ffatto solo Andrea Chiurato a Palermo e Adriano Malori a Richmond con uno straordinario argento.
Sorride e ringrazia Ganna e mentre la conferenza va avanti, l’azzurro guarda in alto sui monitor che ripercorrono la sua impresa e sotto la mascherina si capisce che c’è un sorriso, che illumina il suo volto, perché questo ragazzone di oltre 190 cm di altezza è consapevole della sua impresa.
In questa sua crescita straordinaria, quali sono stati gli elementi che l’hanno aiutata di più?
“Appena ho finito la Tirreno-Adriatico sono andato in altura e per fortuna il telefonino non aveva linea e non ho potuto consultare social network e altro e questo mi ha aiutato. E’ stato un allenamento difficile perché ha sempre piovuto e mi sono allenato con 4 gradi a 2000 metri di altitudine, solo se come obiettivo hai un Mondiale, puoi allenarti in una situazione così estrema”.
Con Davide Cassani ieri sera cosa vi siete detti?
“Gli ho mandato un messaggio in cui gli dicevo che oggi volevo vincere a tutti i costi, perché ero pronto. Lui mi ha risposto che erano tutti per me per aiutarmi e che mi sarebbero stati vicino. E’ arrivato il risultato, un sogno che si realizza, e adesso penso solo a rilassarmi per poco fuori dalla bolla di sicurezza, poi ci sarà il Giro e dovrò aiutare la squadra per Thomas e punteremo tutto sulla prima tappa”.
Lei ha vinto un Mondiale a cronometro, sta pensando a questa prova in chiave olimpica?
“Il mio obiettivo principale per le Olimpiadi sarà il quartetto, punterò tutto su quello, ci stiamo lavorando da tanto tempo e vogliamo arrivare a medaglia”.
Lei conquistando oggi l’oro Mondiale nella prova a cronometro ha compiuto un’autentica impresa. Come si sente?
“Non mi sento migliore rispetto agli altri, se guardiamo il podio troviamo dei corridori straordinari. Vedo al secondo posto Van Aert che fa parte della squadra che per quasi tre settimane ha dominato il Tour. Non sono così straordinario, ho vinto salendo sul gradino più alto di un podio incredibile”.
Il Giro d’Italia potrebbe essere per lei una nuova impresa, cosa si aspetta dalla corsa rosa?
“Sicuramente mi aspetto 21 giorni di fatica, dove dovrò accompagnare Thomas, per cercare di farlo arrivare al migliore risultato. Poi naturalmente se dovessero esserci delle occasioni per me sarebbe bello poterle cogliere”.
Il primo giorno del Giro ci sarà una cronometro e lei indosserà la maglia iridata. Sta già pensando a questo?
“Si ci sto pensando e immagino quel momento come qualcosa di unico e irripetibile e lotterò fino all’ultimo centimetro per vincere quella prova, ma sempre con un occhio verso Thomas”.
Che corsa è stata per lei oggi, dove ha gareggiato in un luogo in cui la velocità è di casa?
“E’ stata una bella emozione sicuramente, il meteo non era dei migliori e il vento ha dato fastidio e ho cercato di sfruttare al massimo la posizione aerodinamica. Entrare nell’autodromo è stato incredibile e penso che tra pochi giorni, su questa stessa strada ci saranno dei campioni della velocità a gareggiare”.
Quanto è stato importante per la sua crescita correre in una squadra come la Ineos?
“E’ stato fondamentale, perché mi stata data la possibilità di correre con grandi corridori e avere dei materiali di altissima qualità. Non mi hanno fatto mancare veramente nulla”.
Mentre siamo in conferenza ci sono le immagini della sua gara sui monitor, che effetto le fa rivedersi?
“Un bellissimo effetto, questa era una vittoria studiata, desiderata e cercata. Devo ancora godermi questi momenti e appena arriverò a casa capirò bene tutto quello che è successo. Mi sento di dedicare questa medaglia prima di tutto alla mia famiglia, perché sono stati importanti per me. Grazie a loro e a tutte le persone che mi sono state vicine sono riuscito ad ottenere questo risultato”.