Oggi nessuna alleanza tra gli sloveni, da adesso in poi ognuno seguirà la propria strada. Mentre un accordo tra colombiani si è fermato al solo intento. Ancora una volta la Slovenia davanti a tutti, con la tappa a Tadej Pogačar e la maglia a Primož Roglič.
“Oggi abbiamo deciso di unirci alla fuga e Marco Marcato è stato fondamentale per me - ha raccontato Pogačar - il caldo e il ritmo elevato fatto dalla squadra di Primož, hanno reso la tappa di oggi terribile”.
In testa per tutta la tappa c’è stato il lavoro inarrestabile del team olandese, che ha spezzato il gruppo, portando via sono una ventina di corridori.
“La Jumbo è stata la squadra più pronta oggi si è visto subito che questa tappa l’avevano studiata bene. Per questo hanno fatto un ottimo lavoro”. Ha spiegato Pogačar al termine della corsa. Il giovane dell’UAE Emirates in classifica ha mantenuto il secondo posto a 40” dal connazionale Roglič, ma sul traguardo del Grand Colombier è stato lui il più forte.
"Erano pronti per questa tappa. Non aveva senso per me attaccare, se non nel finale. Richie Porte ha attaccato per primo ed è stato perfetto per me perché sono riuscito a passare alla sua destra. È incredibile vincere una tappa ancora una volta. Non so esattamente cosa sia successo in gara. Alcuni, come Bernal hanno pagato molto il ritmo elevato della corsa e si sono staccati".
Domani ci sarà il giorno di riposo e le squadre organizzeranno il lavoro per le prossime tappe.
“L’idea oggi era quella di attaccare ma la corsa è stata frenetica con un ritmo folle e sono rimasto con il gruppo dei migliori. Al momento Primož sembra inarrestabile. Oggi c’è stato il crollo di Bernal che si è staccato dal gruppo. La prossima volta potrebbe accadere a me o a Primož, anche a noi può succedere questo. La prossima settimana ci saranno più opportunità e tutto può ancora succedere".
Se la Jumbo Visma è la squadra più forte, Pogačar ha perso uomini fondamentali, ma è fiducioso e pensa di poter conquistare la maglia gialla e poterla
difendere.
“È difficile fare a meno di due buoni compagni di squadra dopo che Davide Formolo e Fabio Aru si sono ritirati all'inizio della settimana, ma abbiamo dimostrato di essere ancora in gara. Sarebbe un onore indossare la maglia gialla e penso che, se capitasse, potremmo anche difenderla”.