Il Tour de France oggi, nella sua decima tappa, corre sulle strade del mito e della leggenda. Sulle strade di Fausto Coppi che a La Rochelle il 7 luglio del 1949 fu autore di un’impresa straordinaria. Era da poco passata la guerra, la fame era talmente tanta che si poteva intravedere sui volti della gente. Ma c’era anche la voglia di riscattarsi e vincere, perché per i corridori conquistare una tappa, erano soldi da portare a casa. Il 1949 fu un anno unico, irripetibile, c’era l’Airone che, leggero e veloce, divenne il primo uomo nella storia a vincere sia il Giro d’Italia che il Tour d France nello stesso anno. A distanza di 71 anni la Grand Boucle oggi da Ile d’Oléron arriverà a Ile de Ré, saranno 168,5 i chilometri da percorrere, con il vento che dall’Atlantico, si scaglierà sui corridori. Si passerà per La Rochelle, una città che senza volerlo è diventata protagonista nella storia del ciclismo e che ha fatto conoscere, il corridore di Castellania, a tutta la Francia.
Era il 1949 Fausto Coppi aveva da poco vinto la corsa rosa e con Alfredo Binda in ammiraglia, il 30 giugno, da Parigi partì per il suo primo Tour de France. Con lui c’erano anche Gino Bartali vincitore l’anno prima e il giovane fratello Serse. Si correva con la maglia della nazionale, ma non era azzurra, c’era il tricolore e sulla guida ufficiale della corsa si poteva leggere: Equipe d’Italie Maillot vert, ceinture blanc et rouge, Casquette verte, bande blanc et rouge.
Quello non sembrava il Tour di Coppi che subito partì male, nonostante il successo alla Milano-Sanremo e al Giro, la corsa francese non sembrava per lui. Dopo 4 tappe aveva più di 18 minuti di ritardo dal leader della corsa, il francese Jacqes Marinelli.
I chilometri erano tantissimi 4500 in 21 tappe, con due sconfinamenti in Belgio e in Italia e un premio finale di 100.000 franchi in denaro contanti, 50.000 per il secondo. Nella quinta tappa, quella che arrivava a Saint-Malò l’Airone attacca ma dopo 100 chilometri rompe una forcella sfiorando la bici di Marinelli. Rifiuta la bici di un compagno di squadra e aspetta Binda con la bici di scorta. Il ritardo in classifica generale aumenta a 36 minuti e il Campionissimo inizia pensare al ritiro.
Saranno i suoi compagni a convincerlo a rimanere, con Binda che gli ricorda il loro patto. Il 6 luglio si riposa al Tour, si rinnovano le forze e si alleggeriscono i pensieri. Si arriva alla mattina del 7 luglio, c’è una cronometro da affrontare: 92 chilometri da Les Sables-d'Olonne a La Rochelle. Coppi sorprende, stupisce e incanta. Vince con un vantaggio di 4'31" su Bartali e 7'32" su Marinelli e la maglia gialla passa sulle spalle di Magni. Il 7 luglio del 1949 inizia il vero Tour de France del Campionissimo, da quel giorno sarà tutta un’altra corsa.
La conferma della superiorità del ciclista di Castellania arriverà con la sedicesima tappa, dove Coppi e Bartali correranno per lo stesso obiettivo: conquistare la maglia gialla. L’indomani si arriverà in Italia da Briançon ad Aosta. Il piemontese giungerà solo sul traguardo, staccando tutti gli avversari a quattro giorni dalla fine della corsa. Coppi trionferà anche nella Colmar - Nancy, una cronometro di 137 km, il giorno prima dell'arrivo a Parigi. L’Airone sfortunato nelle prime tappe della Grande Boucle, a La Rochelle era riuscito a cambiare il proprio destino, a risollevarsi e quel Tour che sembrava perso dall’inizio, si concluderà con un finale epico, Coppi primo con un vantaggio di quasi 11 minuti su Bartali secondo e per la prima volta un corridore si aggiudicava la doppietta Giro-Tour nello stesso anno.