E’ una tappa tracciata, per intero in Lombardia, regione che vivrà per intero le ultime tre tappa del Giro Under 23, con partenza e arrivo a Colico, in provincia di Lecco, all’estremità nord dello splendido lago di Como, dove la corsa si specchierà per l’intero tracciato – sperando nel sole ovviamente – nella circumnavigazione del suo perimetro, per km. 157 circa. E, per naturale conseguenza, il profilo altimetrico è piatto, in pratica uniforme ed è l’ultima occasione per le ruote veloci del gruppo di puntare al successo di tappa.
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- Gli organizzatori del Giro U23 stanno poi sperimentando il Race Control Streaming, che si divide in tre fasi:
- Monitoraggio live della corsa tramite GPS, con i rilevatori di posizione sugli atleti di 3 team, sui titolari delle maglie di classifica e su alcune macchine di servizio; - Diretta Facebook con Radio Informazioni a partire da un'ora dal traguardo: - Diretta video su Facebook dell'arrivo, seguito dalle premiazioni e dalla conferenza stampa. Per saperne di più: https://www.giroditaliau23.it/racecs2020public/
Il territorio della cittadina propone un ambiente naturale con varietà estesa d’elementi, in piacevole ambiente che determina la fruibilità degli stesi in varie attività. Colico è connaturata e condivide l’immagine di presentazione paesaggistica dal lago con la rilevante sagoma del monte Legnone, cima delle Alpi Orobie, che raggiunge quota m. 2610, lungo le cui pendici è disposta varia vegetazione, a fasce ordinate, secondo la quota, dove si alternano e susseguono coltivazioni, latifoglie, conifere, pascoli e vegetazione d’alta quota.
Per la sua strategica posizione fra la pianura lombarda, la Valtellina, la Val Chiavenna e il territorio svizzero dei Grigioni che immette nel nord Europa, ha sempre rivestito un ruolo importante in vari periodi storici. E i forti di Fuentes del 1600 con quello di Montecchio Nord, terminato nel 1914, struttura complessa scavata nella roccia, mai veramente utilizzata e ora rientrata, con il castello di Fuentes, nell’ambito gestionale del Museo Guerra Bianca in Adamello.
Le varie opere di bonifica hanno contribuito alo sviluppo, dapprima agricolo, quindi industriale, commerciale e turistico di Colico e dintorni. Il territorio circostante del “Pian di Spagna”è zona umida di notevole interesse naturalistico, faunistico soprattutto, fra le province di Lecco, Como e Sondrio.
Da oltre 40 anni opera in zona il centro spaziale del Lario di Telespazio, importante polo tecnologico nei più diversi settori dei sistemi di telecomunicazioni satellitari a livello internazionale.
Diversi sono gli edifici di carattere civile e religioso di Colico disposti in varie zone del suo territorio. Importante è il Lido, in zona centrale, con molo ed estesa spiaggia, con vari campeggi e scuole di vela, surf e kitesurf, frequentati dal turismo nazionale e anche internazionale.
Il ritrovo è nella centrale Piazza Garibaldi e dopo il via l’itinerario percorre la strada costiera verso Lecco, toccando la frazione di Olgiasca, situata nell’omonima penisola con bella insenatura, dove sorge l’abbazia di Piona con il complesso collegato, realizzato in varie epoche a partire circa dall’anno 1000. I monaci cistercensi di Casamari gestiscono il complesso dal 1938 e producono elisir e liquori come le note “gocce imperiali” a base d’anice.
Passaggio nel comune di Dorio, quindi Corenno Plinio con il suo castello e caratteristico abitato, frazione di Dervio che segue nell’itinerario, con le sue estese spiagge e parchi del promontorio della zona Borgo. E’ di Dervio Simone Petilli, nato nella vicina Bellano nel 1993, professionista dal 2016 ma bersagliato dalla sfortuna, dopo una promettente carriera giovanile.
Segue Bellano, centro di lunga storia, all’inizio della strada per la sovrastante Valsassina, con il bel lungolago e il caratteristico centro e la chiesa dei Santi Nazaro e Celso del 1348, tardo romanico, monumento nazionale. Altre chiese sorgono in varie località comunali. L’Orrido è una gola naturale, formata dall’erosione causata dal torrente Pioverna con cascata, visitabile accedendo dal centro e percorrendo l’ardita passerella ancorata alle pareti rocciose. E’ famosa la tradizionale festa detta della “pesa vegia” (pesa vecchia) che si celebra la vigilia dell’Epifania, il 5 gennaio, da oltre 400 anni. E’ spettacolare la strada che la unisce a Tartavalle Terme, in Valsassina.
E’ qui nato il medico-scrittore Andrea Vitali (1956), affermato narratore di vicende della sua terra, Tommaso Grossi (1790-Milano 1853), amico di Alessandro Manzoni e Carlo Porta.
Oltre a Petilli è qui nato Gianluca Brambilla (1987), professionista dal 2012, pure lui scalatore, trasferitosi giovanissimo con la famiglia in Veneto, dove risiede.
Si raggiunge il territorio della splendida Varenna, con il suo caratteristico centro storico che fronteggia Bellagio e la “passeggiata degli innamorati”, l’attracco dei traghetti verso Bellagio, a centro lago e poi a Cadenabbia, sulla sponda opposta, quella occidentale, del Lario. E’ situata all’inizio della valle di Esino che conduce nella sovrastante Valsassina. E’ di specifico pregio Villa Monastero con giardino botanico e che ospita una casa museo con la scuola internazionale di fisica “Enrico Fermi” ed un centro convegni di primo rilievo. E’ meta ricercata del turismo anche internazionale. Qui è nato Gian Battista Pirelli (1846-Milano 1932), imprenditore e politico, fondatore della grande azienda omonima a Milano.
C’è una breve escursione nel territorio comunale di Perledo con l’abitato a mezza costa, dove sorgono i resti della fortificazione di Vezio che sovrasta Varenna, passando per la località Pino, e superare la frazione di Fiumelatte accanto all’omonimo fiume carsico il cui corso è visibile per soli m. 250 e confluisce nel lago. Si prospetta Lierna, piacevole centro turistico, con vari borghi, set di molti film. E’ poi la volta di Mandello del Lario, preceduto dalla sua frazione Olcio, comune internazionalmente noto per la Moto Guzzi, fondata nel febbraio 1921 dal milanese Carlo Guzzi che conta nella sua storia circa 3400 vittorie in competizioni. Altre aziende di rilevanza mondiale sono state fondate da imprenditori locali e continuano la loro attività di successo con tecnologie avanzate. Famosa e carica di medaglie vinte nelle massime competizioni mondiali è la Canottieri Moto Guzzi con molti canottieri originari della zona, così come per altre realtà simili del lago di Como.
Nel suo territorio, con molte località e frazioni ricche di vari edifici con motivi di pregio, ricade la vetta della Grigna settentrionale, quota m. 2410, la più alta del gruppo Grigne, frequentatissima dall’alpinismo.
Alcuni esponenti di rilievo della dinastia Falck, industriali e politici, sono qui nati.
Segue quindi Abbadia Lariana, comune turistico dove inizia anche il “sentiero del viandante”, antico cammino a mezza costa che congiunge Abbadia a Morbegno, in Valtellina, anticipa l’entrata nella città capoluogo di Lecco. Qui l’Adda, immissario a Colico, esce dal Lario come emissario e forma il lago di Garlate. La città è contornata da noti gruppi montuosi come le Grigne, il segmentato profilo del Resegone, il Monte Barro, frequentati dagli appassionati della montagna in ogni stagione. Qui sono da ricordare i “Ragni di Lecco”, gruppo alpinistico con eccellenze assolute internazionali delle arrampicate.
Lecco e il suo territorio sono indissolubilmente legati ai “Promessi Sposi” di Alessandro Manzoni presentando gli “itinerari manzoniani”, con la Villa Manzoni, al rione Caleotto, dove ha sede il Civico Museo Manzoniano che riunisce testimonianze della famiglia Manzoni che qui viveva le vacanze.
Di notevole suggestione è il lungolago mentre nell’attiguo centro storico si prospettano la basilica di San Nicolò e lo slanciato campanile, simbolo cittadino, il ponte medievale Azzone Visconti, il Palazzo delle Paure e altre notevoli costruzioni.
E’ un centro di lunga tradizione industriale, soprattutto nel settore siderurgico e meccanico, con svariate attività culturali e commerciali.
E’ nato a Lecco Antonio Stoppani (1824-Milano 1891), geologo, accademico, patriota e sacerdote, autore della notissima pubblicazione “Il Bel Paese”. Molti sono comunque i lecchesi illustri.
Il ciclismo ha celebrato qui diversi arrivi del Giro d’Italia e del Giro di Lombardia con vari corridori, al maschile e al femminile, che sono originari della zona, frequentatissima da appassionati d’ogni categoria ed età.
Il tracciato, superata l’Adda, propone una decisa “inversione a U”, a destra, e risale quel ramo del lago dalla riva opposta, toccando i comuni lacustri di Malgrate e Valmadrera, stretti fra i monti e il lago, e passare in provincia di Como per Valbrona, lungo la litoranea. E’ immediato il ritorno in quella di Lecco per superare Oliveto Lario, comune sparso che unisce tre paesi distinti, ossia Vassena, Onno e Limonta, questi ultimi due interessati dalla corsa con belle costruzioni fra gli ulivi. Si ritrova la provincia di Como, approdando a Bellagio, una “perla” di lunga e sempre viva rinomanza mondiale del turismo lariano con spettacolare posizione proprio sul promontorio della ramificazione del lago nei suoi due bracci che guardano a sud. Di grande pregio sono la Villa Serbelloni che domina il caratteristico centro storico e, la Villa Melzi d’Eril, con grande parco, lungo la strada verso Como e varie altre ancora, oltre a diversi edifici di culto. E’ stata – ed è sempre - frequentata da molti personaggi di tutto il mondo e offre peculiare accoglienza con le sue strutture ricettive. Conta ventidue frazioni.
In tema di ciclismo è da qui che parte, dal “lavatoio” conosciuto dai ciclisti, la celeberrima salita che conduce al Santuario della Madonna del Ghisallo mentre, sempre in zona, si propongono altre ascese come l’Onno-Valbrona e il Muro di Sormano.
La tabella di marcia propone il passaggio dalla sua frazione di San Giovanni, seguendo la strada litoranea verso Como, trovando Lezzeno, comune formato da 17 frazioni, distese lungo i 7 chilometri affacciati sul lago, con la chiesa parrocchiale dedicata ai santi Quirico e Giulitta, con il museo storico della nautica e motonautica di Eugenio Molinari, costruttore e pilota che ha nel suo palmarès 72 record del mondo. E’ qui la frequentata base misurata dove si provano i bolidi d’acqua. Si passano le frazioni di Villa e Riva di Carvagnana prima di giungere a Nesso, all’inizio della strada che conduce al Pian del Tivano, a quota 1000, sotto il monte San Primo, frequentatissima dal ciclismo. Borgo tipico, presenta il ponte della Civera d’origine romana, prossima a un “orrido” e si supera poi la sua caratteristica frazione di Careno con abitazioni in pietra. Pognana Lario, in piacevole zona caratteristica anticipa il passaggio da Faggeto Lario, composto di vari borghi e con, in località Riva, una bella spiaggia assai frequentata prima di raggiungere Torno, centro disposto su uno sperone roccioso con la parrocchiale di Santa Tecla e splendide ville e in rilievo la Villa Pliniana e Villa Tanzi Taverna. E, proseguendo, si giunge a Blevio, altro pregiato centro turistico, frequentato e abitato anche da vari nomi noti dello sport e dello spettacolo, con abitato caratteristico e ville pregiate.
Si entra in Como, storica città capoluogo, transitando sul lungolago dove termina sovente la corsa-monumento Giro di Lombardia, in splendida cornice, caratterizzata dalla funicolare che congiunge il centro a Brunate, in posizione elevata. La città che assegna il nome al lago è titolare di una lunga e articolata storia nelle varie epoche, ricca di monumenti, sia civili, sia religiosi, di particolare valore e importanza.
E’ stata la capitale della seta e conserva intatto, anzi aumentato, il suo richiamo apprezzato dal turismo internazionale. Personaggio simbolo è Alessandro Volta (1745-1824), chimico, scienziato, fisico che fu l’inventore del primo generatore elettrico mai realizzato, la pila e per la scoperta del gas metano. Molti sono però i comaschi che, in vari settori, culturali o sportivi, si sono proposti, in varie epoche, all’attenzione generale.
Dopo Como, la circumnavigazione del lago riprende e punta a nord, decisamente, lungo la sponda, definita “nobile”, quella occidentale, lungo la strada “Regina” passando per Cernobbio, sotto il monte Bisbino, a due passi dal confine con la Svizzera. E’ conosciuta a livello internazionale per le splendide Villa d’Este, albergo di lusso e centro convegni di rinomanza mondiale, Villa Erba, centro espositivo e congressi e varie altre sono il patrimonio peculiare di Cernobbio. A seguire s’incontra Moltrasio, seguita da Carate Urio, luogo di nascita della popolarissima scrittrice di romanzi rosa Liala, pseudonimo datole da Gabriele D’Annunzio, di Amalia Negretti Odescalchi Cambiasi (1897-Varese 1995) e poi da Laglio con la settecentesca Villa Oleandra, resa celebre per essere residenza dell’attore George Clooney, e Brienno, con originale centro storico a prevalente sviluppo verticale, caratteristici comuni in suggestiva ambientazione, sulle rive del lago. La corsa incontra Argegno, con la chiesa parrocchiale della Santissima Trinità, in stile eclettico neo-romano e neo-gotico, piacevole lungolago e un ponte medievale sul torrente Telo. Argegno è situata all’imbocco della Val d’Intelvi e in corrispondenza, sul lago, si trova il punto più profondo che misura m. 410. E’ di Argegno Roberto Dotti, iridato dilettanti stayer a Bassano del Grappa 1985, al rullo di Domenico De Lillo.
Segue Colonno, con caratteristiche di borgo medievale, poi Sala Comacina, seguita dal comune di Tremezzina, nato dalla fusione dei comuni di Lenno, Mezzegra, Ossuccio e Tremezzo nel 2014. A Lenno sorge la spettacolare villa del Balbianello di proprietà del FAI mentre la famosa Villa Carlotta sorge a Tremezzo, celebre per le raccolte d’arte e il pregiato giardino botanico, centro con alberghi storici. Di fronte a Ossuccio con il famosissimo campanile di epoca romanica, sorge l’isola Comacina, ora proprietà dell’Accademia di Brera di Milano. E’ questa la terra di Davide Van De Sfroos (può essere reso in italiano Davide va di frodo o contrabbando), al secolo Davide Bernasconi (1965), artista, cantautore e scrittore che porta alla ribalta nazionale il dialetto locale, (“laghée", da lago) e personaggi di varia natura ed estrazione. Tullio Abate (1944-Milano aprile 2020) è stato un imprenditore e pilota motonautico, fondatore dell’omonimo marchio.
Si prosegue nel territorio di Griante, dove c’è la frequentata frazione di Cadenabbia, soggiorno di molti personaggi con belle ville e giungere così a Menaggio, centro turistico da dove si diparte una strada che la collega al lago di Lugano, a Porlezza precisamente. Si transita per il territorio comunale di San Siro, nato dalla fusione dei comuni di S. Abbondio e S. Maria Rezzonico, sempre in riva al lago per superare Acquaseria, altra frazione di San Siro e Cremia, comune dell’alto Lario con sedici frazioni prima di giungere a Pianello del Lario, comune con coltivazioni nella parte più a monte e con buona offerta turistica sul lago e quindi Musso, con l’abitato disposto in una piccola insenatura ai piedi dello sperone roccioso noto come il “sasso di Musso”. E’ stata zona d’estrazione del marmo bianco che adorna parecchi siti storici in varie zone.
Si prospetta quindi Dongo, con la chiesa parrocchiale di Santo Stefano e quella di Santa Maria e il palazzo Manzi, attuale sede comunale, villa Rubini. Oltre che essere centro turistico Dongo vanta importanti momenti storici medievali e una lunga tradizione industriale nella lavorazione del ferro. Giorgio Enrico Falck (1866-Sanremo 1947) è stato il fondatore delle Acciaierie e Ferriere Lombarde Falck di Dongo che hanno avuto un periodo brillante anche nel canottaggio.
Il 27 aprile 1945 fu qui arrestato Benito Mussolini con suoi seguaci in fuga verso la Valtellina e il giorno seguente fu fucilato, con altri 17, nella vicina località di Giulino di Mezzegra.
La corsa continua per Gravedona, allo sbocco del torrente Liro, con dodici chiese fra le quali spiccano quella di S. Maria del Tiglio, quella di S. Maria delle Grazie e dei santi Gusmeo e Matteo. E’ di rilievo il palazzo Gallio. Ha la sede qui la Salice, azienda nota nel ciclismo e nello sci. E’ nato qui Marco Lietti (1965) professionista per una decina d’anni vincendo anche una tappa al Tour 1991 ma, all’indomani, durante il riscaldamento prima del via, si scontrò con Greg LeMond e fu costretto all'immediato ritiro. Si superano luoghi dei comuni rivieraschi di Domaso e Vercana, e si giunge a Gera Lario che presenta la chiesa di San Vincenzo, quindi Sorico, con lungo litorale lacustre e dove il fiume Mera sfocia nel lago, punto di raccordo fra Alto Lario, Valtellina e Valchiavenna. Superato il caratteristico Ponte del Passo sul Mera, all’altezza del Pian di Spagna, si ripassa brevemente per Gera Lario e, rientrando nella provincia di Lecco, raggiungere infine il traguardo di Colico da dove la tappa è partita.
E’ stata una sorta di “full immersion” nello splendido lago di Como, fra i suoi spettacolari panorami, fra breva (da sud verso nord e si avverte soprattutto nel pomeriggio) e tivano (da nord verso sud e spira nelle prime ore del mattino), i due venti che spirano sul lago. Sono pure da ricordare le specialità gastronomiche locali con il pesce di lago accompagnato da riso e polenta in varie proposte e, in primo piano, la specialità dei “missoltini”. Sono agoni pescati, salati ed essiccati al sole poi riposti nella “missolta”, contenitore di legno o latta con foglie di alloro. Si servono grigliati, magari su pietra ollare, per assaporare al meglio il pregiato gusto.