Manca solo l'ufficializzazione, che avverrà attorno alle 13 con una nota ufficiale, ma sarà Imola! Sarà felice Vittorio Adorni, Renato Di Rocco, così come Davide Cassani e il Governatore Stefano Bonaccini. È chiaramente contenta l'Uci, che avrebbe scelto la sede italiana a dispetto dei francesi, che calavano la carta Plance des Belles Filles. Siamo felici noi, che possiamo vedere sulle strade di casa la sfida iridata (i professionisti il 27 settembre) sempre che ci si possa avvicinare, sempre che questo maledetto virus ce lo consenta.
Dopo cinquantadue anni ieri (1° settembre 1968), Imola torna mondiale. Torna su quelle strade a noi care per uno dei gesti sportivi più ricordati di sempre, quel volo folle e fantastico di Vittorio Adorni che ha consegnato il campione di Parma alla gloria del ciclismo. Una fuga di 230 chilometri iniziata con Van Looy, e poi 90 da solo
Imola, quindi. L'avrebbe deciso l’Uci, la federazione internazionale. La Romagna supera in volata il tracciato francese dell’Alta Saona, dipartimento della Borgogna-Franca Contea. Definite già date, categorie e programma: giovedì 24 settembre cronometro uomini e donne, sabato 26 settembre prova in linea donne e domenica 27 i professionisti. Per junior e under 23 appuntamento al 2021.
È il dodicesimo Mondiale italiano a sette anni di distanza da Firenze 2013. I punti di forza di Imola sono stati l’autodromo, che garantisce la miglior struttura logistica possibile: è già tutto pronto, sala stampa da mille posti, box separati (quelli della F.1) per le Nazionali e garanzie sanitarie per i corridori, parcheggi illimitati, tribune dove entrare con il giusto distanziamento, sistemazione alberghiera. Ed è questo, in um momento così delicato, che ha fatto pendere il piatto italiano rispetto a quello francese. La Commissione medica Uci, che aveva elaborato il protocollo anti-covid, non ha avuto dubbi alcuno.
Come scrive questa mattina Luca Gialanella sulla La Gazzetta dello Sport, che fin da subito ha creduto e appoggiato l'idea di un mondiale italiano, sarà un percorso un po' diverso rispetto a quello di 52 anni fa. «Nelle ultime ore sono emerse novità per il percorso - scrive Gialanella -. L’arrivo di tutte e quattro le prove sarà in pista, con ingresso dalla curva della Tosa, ma si pensa di concentrare anche le partenze a Imola, sull’autodromo, come estrema garanzia anti-contagio. Ci sarà sicuramente un tratto in linea lungo la Romagna, per arrivare fino a Cesenatico e onorare Marco Pantani. Per quanto riguarda il circuito finale, si sta lavorando all’allungamento di quello dei Tre Monti (era il tracciato storico di Adorni 1968) verso la zona di Riolo Terme, per affrontare un altro paio di salite, indurirlo e arrivare a un dislivello di oltre 4000 metri. Il nuovo anello passerebbe da 17 a 33-34 chilometri e comprenderebbe chiaramente anche l’ascesa del Tre Monti: oltre 5 km al 7-8% medio e punte del 13%. Saranno 5-6 tornate, circa quattro ore di gara».