Riccione è elegante cittadina, con il suo vastissimo litorale, frequentata meta del turismo d’impronta internazionale, propone la sua piacevole struttura urbana disegnata alla fine del 1800 secondo i criteri di città-giardino con edifici, tipo ville e villette di piacevole linea, che sorgono a lato di viali alberati.
Simbolo cittadino è il famoso Viale Ceccarini, frequentatissimo luogo d’incontro anche di personaggi di vari settori, intitolato a Maria Ceccarini, d’origine statunitense, che diede grande impulso, unitamente ala famiglia, allo sviluppo di Riccione. Viale Ceccarini è pure il titolo della famosa canzone proposta dal bolognese Dino Sarti, cantautore, negli anni 1970. Il moderno Palazzo dei Congressi ospita nell’arco dell’anno eventi di rilievo.
Per seguire il racconto in diretta della tappa a partire dalle 12.30 CLICCA QUI - Gli organizzatori del Giro U23 stanno poi sperimentando il Race Control Streaming, che si divide in tre fasi:
- Monitoraggio live della corsa tramite GPS, con i rilevatori di posizione sugli atleti di 3 team, sui titolari delle maglie di classifica e su alcune macchine di servizio; - Diretta Facebook con Radio Informazioni a partire da un'ora dal traguardo: - Diretta video su Facebook dell'arrivo, seguito dalle premiazioni e dalla conferenza stampa. Per saperne di più: https://www.giroditaliau23.it/racecs2020public/
Il legame con la bicicletta è di lunga data con l’iniziativa anticipatrice dei “bike-hotel” e si arricchisce sempre di nuovi motivi, in molteplici declinazioni, per i vari settori. Riccione è in pratica una tappa fissa della Settimana di Coppi e Bartali del G.S. Emilia di Adriano Amici, e ora pure del Giro d’Italia Giovani U23, proponendosi pure come sede di raduni “collegiali” azzurri.
Paolo Cevoli è nato qui ed è noto per la caratterizzazione, con parlata tutta romagnola, del personaggio di fantasia di Palmiro Cangini “assessore alle attività varie e eventuali” del fantomatico comune di Roncofritto, così come Martina Colombari, miss Italia 1991 e volto televisivo.
Dopo il “via” la gara interessa la cerchia esterna del vasto territorio comunale del capoluogo provinciale, Rimini, nome che evoca i molteplici motivi che la rendono nota e meta ambita del turismo nazionale e internazione, città ricca di storia, di monumenti e personaggi, unitamente a varie attività di pregio.
Si transita poi nell’ambito del comune di Coriano con varie attività e il ricordo del motociclista Marco Simoncelli (Cattolica 1987-Sepang 2011), il popolare “Sic” che qui ha vissuto la sua breve vita e dove riposa, toccando le sue località di Ospedaletto e Cerasolo, frazione dove è posto il confine con la Repubblica di San Marino. Si prosegue, dopo un breve rientro nel territorio di Rimini, in quello del popoloso centro di Santarcangelo di Romagna dopo avere superato la sua frazione di San Martino dei Mulini. È centro di lunga storia e varie attività con diversi motivi d’interesse. La Rocca Malatestiana, la struttura medievale del nucleo originario attraversato dalla Via Emilia e vari edifici di specifico valore connotano la cittadina che ha dato i natali a molti personaggi. Fra gli altri si possono ricordare Papa Clemente XIV (1705-1774), Guido Cagnacci (1601-1663) pittore, il poeta, scrittore e sceneggiatore Tonino Guerra, (1920-2012), cultore del dialetto romagnolo come il concittadino Raffaello Baldini (1924-2015), gli attori Paolo Carlini (19022-1979) e Daniele Luttazzi (1961), all’anagrafe Fabbi che ha voluto rendere omaggio così a Lelio Luttazzi, Fabio De Luigi (1967) mentre, per le due ruote, Alfio Vandi (1955), ottimo professionista e primo corridore ad aggiudicarsi la maglia bianca finale di miglior giovane istituita appunto al Giro d’Italia del 1976.
Sempre in pianura si passa poi nella provincia di Forlì-Cesena, percorrendo la Via Emilia, attraversando Savignano sul Rubicone, con il ponte romano che scavalca il Rubicone, il Palazzo Comunale, il Monte di Pietà e varie ville nobiliari in zona che abbina sviluppata agricoltura a varie attività manifatturiere.
È qui nato Carlo Brighi (1853-Forlì 1915), “Zacien” per tutti, musicista considerato fondatore del “liscio”, genere musicale che caratterizza la Romagna di notorietà internazionale. In continuità di tema si passa per Gatteo, centro di storia, cultura con un caratteristico castello e varie attività in diversi settori, oltre che di turismo balneare, dove è nato nella frazione di Sant’Angelo, Aurelio Casadei (1906-Forlimpopoli 1971), noto come Secondo Casadei, musicista e fondatore dell’omonima, notissima orchestra, autore di “Romagna mia”, colonna sonora costante del territorio, e zio di Raoul Casadei che ne ha raccolta l’eredità con sempre importante seguito in Italia e all’estero. Gatteo ha specifica passione ciclistica interpretata dall’appassionato industriale Giuseppe “Pino” Buda, titolare della Sidermec, marchio di lunga militanza in vari settori delle due ruote.
Il percorso prevede il passaggio da Sala, frazione interna di Cesenatico, nome che evoca il ricordo e il rimpianto di Marco Pantani che qui ha abitato.
Il tracciato si sviluppa poi nella provincia di Ravenna, nel territorio di Cervia, toccando la frazione interna, con curata agricoltura di Pisignano, con la bella e antica pieve di Santo Stefano e l’aeroporto militare poi, passando ai limiti dell’estesissimo ambito comunale di Ravenna, le sue frazioni di Matellica e Casemurate, allo svincolo della superstrada E45.
Si rientra subito nella provincia di Forlì-Cesena, nel territorio comunale di Forlì, toccando dapprima le sue frazioni di Caserma e Carpinello e quindi il centro del capoluogo, città ricca di pregevoli testimonianze monumentali e architettoniche di varie epoche della sua articolata e lunga storia e nel cuore di un fertile territorio sia per agricoltura qualificata, sia per diverse attività in molteplici settori. La scenografica Piazza Saffi, la basilica romanica di San Mercuriale, compatrono di Forlì, con lo svettante campanile, il Palazzo Comunale, la Torre Civica e varie altre costruzioni di valore impreziosiscono il “Zitadon” in romagnolo, ossia il “Cittadone” in abbinamento alla sua storia.
È città di spiccata vocazione sportiva e il forlivese Girolamo Mercuriale (1530-1606), medico e filosofo, è stato l’estensore del primo manuale medico-scientifico di ginnastica. Il ciclismo propone qui diversi valori. La pista del velodromo è intitolata al corridore forlivese Glauco Servadei (1938-1968) mentre lo stadio Tullo Morgagni (1881-1919) è dedicato al giornalista forlivese, direttore della Gazzetta dello Sport e uno dei padri fondatori del Giro d’Italia e delle altre classiche rosa.
Autentica gloria è Ercole Baldini (1933), passista di gran valore, titolare di una straordinaria carriera sia su strada, sia su pista, illuminata dall’oro olimpico e dall’iride del mondiale professionisti su strada e dell’inseguimento dilettanti, vincitore del Giro d’Italia 1958 e di vari altri successi. Qui operano con passione società che curano il vivaio con particolare attenzione quale la SCAT. Molti sono i corridori forlivesi di varie epoche così come gli arrivi qui del Giro d’Italia.
Il tracciato propone il passaggio da San Varano, altra frazione forlivese, così come Villagrappa e Villanova, luogo natale di Ercole Baldini. Da qui si passa in provincia di Ravenna incontrando l’importante comune di Faenza, rifornimento di giornata. La città, disposta lungo la Via Emilia, presenta diverse valenze di pregio in differenti settori. Fra queste spiccano la spettacolare Piazza del Popolo con il Palazzo Comunale, la Torre dell’Orologio, la Cattedrale del primo Rinascimento, la Pinacoteca Comunale, il Museo Internazionale delle Ceramiche. È una storica e diffusa attività notissima, anche a livello internazionale, quella delle maioliche di Faenza con specifico valore artistico.
Notevole è la moderna attività industriale che ha affiancato nel tempo la comunque sempre fiorente agricoltura sviluppata nel territorio. Il Palio del Niballo è una rievocazione storica fra i cinque rioni della città. È centro notevolmente legato al ciclismo con il ricordo di Vito Ortelli (1921-2017) e tanti altri fra i quali l’attuale C.T. Davide Cassani. Sono nati a Faenza Evangelista Torricelli (1608-1647) conosciuto anche come inventore del barometro, Alfredo Oriani (1852-1909), letterato e fra i primi cantori della bicicletta, Pietro Nenni (1891-1980) e Benigno Zaccagnini (1912-1989), uomini politici. Michele Dancelli nel 1970, il norvegese Kurt Arvesen nel 2003 e Leonardo Bertagnolli sono i vincitori di tappa a Faenza del Giro d’Italia. Segue il dislivello agevole del Monte Carla e quindi Brisighella, piacevole centro caratterizzato da tre colli con la Rocca Manfrediana, la Torre dell’Orologio e il santuario di Monticino, comune con struttura urbana caratteristica e varie altre specificità architettoniche. Si prospetta subito la breve salita verso i m 283 del GPM - 3a cat. – di Monticino conosciuta anche come Monte Calbane.
Era di Brisighella un noto e valido corridore, Aldo Ronconi (1918-Faenza 2012), nel palmarès tappe al Giro e al Tour dove, nel 1947, vestì per due giorni anche la maglia gialla. Originaria di qui era anche la famiglia di Lorenzo Bandini che visse parte della sua breve vita qui, pilota di Formula 1, perito in gara a Montecarlo nel 1967.
Dopo la frazione di Villa Vezzano, la corsa, in discesa, fra i caratteristici calanchi e gessi, arriva nel comune di Riolo Terme, con la Rocca Sforzesca e gli edifici termali e d’accoglienza, che ricorda i professionisti Umberto Drei (1925-1996), Elio Festa (1960) e Dante Ronchi, firma competente e appassionata del ciclismo, passione condivisa poi, e pedalata pure, anche dal figlio Roberto. È qui posta l’ultima “rasoiata” della giornata, il GPM – 3a cat. – di Mazzolano, m. 239.
Si entra quindi nella provincia di Bologna, nel territorio comunale di Imola, nome evocatore d’importanti attività, luoghi e fatti, anche sportivi, eventi di grande rilevanza anche ciclistica grazie all’U.S. Imolese del patriarca Nino Ceroni, purtroppo ora declinabili solo al passato. Si toccano le località periferiche di Bergullo e Zello, per ripassare nella provincia di Ravenna, nel comune di Castel Bolognese, popoloso centro con diversificate attività fra curata agricoltura e diffuse industrie, luogo d’origine di Edmondo Fabbri (1921-Castel San Pietro Terme 1995), calciatore, allenatore e poi C.T. della Nazionale – sfortunato – e lo stilista Romeo Gigli (1949).
Segue Solarolo, comune ad altissima densità ciclistica, sia per numero di corridori approdati al professionismo, sia per “addetti ai lavori” ciclistici di vario genere. Rientrano nella prima categoria il grande Giuseppe “Pipaza” Minardi (1928-Faenza 2019), Davide Cassani (qui basta la parola...), Fabiano Fontanelli, Alberto Còntoli, Filippo Savini mentre la seconda annovera, fra altri, Raffaele Babini, Giuseppe Baldi, Fosco Beltrani. È di Solarolo anche una “star” della musica quale Laura Pausini.
Ora in pianura, segue Bagnara di Romagna, con sviluppata attività agricola e pure in altri settori, la Rocca cinquecentesca ben conservata che ricorda l’ottimo professionista Roberto Conti (Faenza 1964) con lunga carriera sviluppata dal 1986 al 2003 ottenendo successi di prestigio.
Altro ritorno nella provincia di Bologna, proprio nel finale, per Bubano, frazione del comune dove sorge il quattrocentesco Torrione sforzesco con museo della storia e cultura del territorio, di Mordano dove, in piazza Vitali, è posto il traguardo. La zona è caratterizzata da filari di vite e peschi con tipici edifici di pregio dell’architettura rurale romagnola e due torri gemelle, simili a quelle dell’Arsenale di Venezia, realizzate alla fine del 1800, sono ai fianchi dell’ingresso dell’antico nucleo fortificato. Il Teatro Stabile ospita spettacoli e rassegne di teatrali in lingua romagnola.
In tema ciclismo, qui molto sentito e praticato, è stata la casa del Giro delle Pesche Nettarine dal 1996 al 2015, corsa a tappe di primo rilievo e che, con la Nuova Ciclistica Placci, sempre con Marco Selleri alla testa del gruppo d’appassionati collaboratori, firma e realizza il Giro d’Italia Giovani Under 23 dal 2017, unitamente ad altre diverse manifestazioni.
Antonio Placci, nativo di Bubano, frazione di Mordano, giovane corridore trovò la morte sul colpo, in corsa, il 2 ottobre 1921, nel tratto iniziale della gara amatoriale Imola-Castel del Rio-Imola organizzata dall’Unione Sportiva Imolese.
Nella primavera del 1922 fu creata la Coppa Placci che l’anno seguente fu aperta a juniores e “fuori classe” con vittoria di Enea Dal Fiume della vicina Castel Guelfo (1891-Imola 1966). 1966). Dal 1962 fu riservata alla categoria professionisti e raggiunse alti livelli nei vari anni fino al 2009.