E' Una Bardiani CSF Faizanè che cresce con gradualità quella che sto terminando il suo periodo in altura al Foscagno. Il team cresce, nella forma fisica e nell'amalgama del gruppo. Ci sono anche dei guizzi di follia e quando arriviamo a far visita al gruppo i DS Mario Manzoni e Alessandro Donati sono appena emersi dalle acque del lago alpino che si trova a pochi metri dall'Hotel sede del ritiro. «E' un'usanza che abbiamo imparato da Annemiek van Vleuten, la campionessa del mondo femminile che alloggia nella stessa struttura e che alterna le saune ai bagni ghiacciati».
Il team è stato diviso in gruppi in base al calendario e alle caratteristiche atletiche dei singoli. Nuova questione da affrontare quella legata alla bolla e le misure antiCovid.
Come si vive nella bolla? «Bene - spiegano i DS - perchè ora c'è la speranza di tornare a correre, anche se il team di ciclismo è più complicato da gestire rispetto alla squadra di calcio perchè non abbiamo uno stadio dove tutto è controllato rigidamente. Le procedure sono le solite: facciamo i tamponi, usiamo le mascherine, teniamo le distanze, le sanificazioni... Dovremo comunque essere vigili perchè il virus non se ne è andato. Certo è un peccato che con tutte queste restrizioni, se i nostri sponsor volessero venire alle corse per vederci si ritroverebbero con molti ostacoli da superare».
Gli adempimenti sono un impegno importante oltre al normale allenamento: «Abbiamo fatto i tamponi. Alcuni sono dovuti scendere fino a Morbegno (100 km di distanza) per trovare le strutture idonee. Sono comunque costi extra a carico del team. Inoltre ci mettono in difficoltà per via delle tempistiche. Come dicevamo, i laboratori sono difficili da trovare e ad agosto chiuderanno. Serve una procedura più celere anche perché al sud, dove risiedono alcuni nostri atleti, le strutture idonee non si trovano con facilità».
La formazione della famiglia Reverberi si è divisa in 2 gruppi, il primo è già rientrato dall'altura e si è diretto in Romania al Sibiu.
1Il ritiro è andato bene – spiegano all'unisono Donati e Manzoni (nella foto) – peccato per l'infortunio di Mirko Maestri. Comunque il ragazzo si è visto rinnovare il contratto ed è stato un bel segnale da parte della squadra. Ora non verrà operato ma guarirà con il supporto di alcuni specialisti».
Il ritiro ha visto gli atleti lavorare in gruppo curando fondo e specifico.
«In altura facciamo poco training specifico – spiega Manzoni – per curare quell'aspetto scendiamo sotto i 1.500 metri. Invece nel tratto delle gallerie di Livigno abbiamo usato molto le bici da crono. Il team ha fatto un bell'investimento con questo training camp, mettendo a disposizione dei corridori il meglio. Ci teniamo a fare bene in quel che rimane della stagione. Per completare il percoso si dovrebbe avere l'opportunità di effettuare un richiamo di altura anche più avanti, ma vediamo come sarà questa stagione intensa».
«Quest'anno – aggiunge Donati – viviamo una situazione strana. Di solito si viene a Livigno a recuperare, invece qui stiamo svolgendo il lavoro di costruzione. Per quanto riguarda le corse invece sono convinto che andremo incontro a delle sorprese. Sicuramente si andrà fortissimo, ma avremo anche crisi importanti perchè viene a mancare la base delle corse».
Molti dei corridori sono in scadenza di contratto: come vivono questo momento?
“E' vero. In 3 mesi si giocano il contratto, ma alle spalle c'è una famiglia solida e sana, per questo il clima nel team è sereno. Da direttori abbiamo bisogno di corridori che abbiano attaccamento alla maglia, dobbiamo essere in grado di tenere il gruppo unito e di tenere tutti concentrati verso un unico obiettivo. Per questo questo abbiamo un confronto giornaliero fra noi. Anche nel lockdown si è lavorato bene con costante contatto telefonico e controllo via piattaforma».
Da questo ritiro ne esce una formazione sicuramente più unita. Manzoni e Donati la raccontano così: «Non abbiamo una squadra già fatta per il Giro e tutti cercano di guadagnarsi il posto. I corridori sanno che devono essere brillanti fin da subito e farsi vedere. C'è il gruppo dei velocisti con Benfatto, Pelucchi, Lonardi. Tonelli è un leader silenzioso, Orsini sta andando bene così come Fiorelli. Anche Albanese ha ritrovato smalto e va forte, esprime numeri importanti. Deve solo imparare ad essere uomo squadra. Abbiamo molti giovani, poco conosciuti, ma capaci di impegnarsi molto».
Una citazione speciale va a Manuel Senni: «Come sapete ha subito delle operazioni importanti all'arteria iliaca. Il suo rendimento è già ottimo, anche se non ha ancora la stessa forza in entrambe le gambe. Abbiamo fatto dei calcoli e sta già da ora raggiungendo dei watt per chilo molto buoni, speriamo possa togliersi delle soddisfazioni. Le merita perchè fa il professionista al 110%. A volte si alza alle 6 per essere a Livigno in palestra per le 7. Deve solo tornare a sentirsi un corridore importante».