La Parigi-Nizza si sta correndo, ma dopo che succederà? A rischio, fortemente a rischio, ci sono alcune tra le corse più importanti della stagione. Procediamo in ordine cronologico.
VOLTA A CATALUNYA. Il presidente della Generalitat de Catalunya, Quim Torra, ha diramato questa mattina una serie di norme, tra le quali il divieto di assembramenti che vadano oltre le 1.000 persone. E ha promesso che nelle prossime ore arriverà un decreto che dettaglierà l’applicazione di ogni provvedimento. Gli organizzatori della Volta, che molte squadre hanno scelto per il ritorno alle competizioni dopo lo stop che si sono autoimposto, attendono per capire quale futuro può avere la corsa. Il loro intendimento, per ora, è quello di copiare la Parigi-Nizza: corsa sì, ma a porte chiuse. Intanto registriamo il fatto che la Roma non andrà a Siviglia per giocare domani sera in Europa League perché non ha avuto il permesso da parte delle autorità: l'Uefa, così come l'Uci per le cose ciclistiche, tace...
BELGIO. La situzione sembra più calma che in altri Paesi, ma sembra... Si avvicinano le classiche e mancano sicurezze. Il governo per ora "consiglia" di annullare eventi che portino all'ammassarsi di oltre 1.000 persone. Gli organizzatori della E3 Harelbeke, in programma il 27 marzo, hanno deciso per il momento di non montare tende e attrezzature sul Kwaremont e al traguardo. Vogliono capire l'evoluzione della crisi sanitaria nel loro Paese
L’a.d. della Flanders Classic, che organizza tra l’altro il Giro delle Fiandre, Tomas Van Den Spiegel, ha ammesso di avere consultato «un virologo, Marc Van Ranst, per una serie di misure da osservare per proteggere corridori e pubblico. E siamo pronti a rinforzarle anche se non sappiamo come la situazione potrà evolvere».
FRANCIA. Come detto, in Francia si corre, ma corre anche il virus. Nel Paese finoal 15 aprile gli assembramenti di più di 1.000 persone sono vietati, la Federazione francese ha annullato tre eventi ciclistici uno dei quali, una prova della Coppa di Francia di Bmx, avrebbe dovuto svolgersi a Compiegne il 21-22 marzo. Ed è da questa città, nel cuore del dipartimento dell’Oise che ospita uno dei focolai del virus, parte ormai da anni la Roubaix.
Stamane è stata ufficializzata la decisione di disputare le prossime due (almeno) giornate del campionato di calcio a porte chiuse così come è stata rinviata a data da destnarsi la finale di Coppa di Francia di calcio, inizialmente prevista per il 4 aprile, e la situazione si sta complicando.
In particolare è proprio la Roubaix che rischia molto: di ora in ora crescono le difficoltà per organizzarla.