Dopo un’ottima annata su strada in cui ha vinto a Formigine e Dossobuono, è giunta seconda al Campionato Italiano di Chianciano Terme, terza alla Coppa di Sera di Borgo Valsugana e ha collezionato altri importanti piazzamenti, Irma Siri, esordiente tesserata per lo storico sodalizio piacentino G.S. Cadeo presieduto da Mauro Veneziani e da diverse stagioni «gemellato” con l’Aspiratori Otelli, sta recitando un ruolo di primissimo piano anche nel ciclocross: il 1 dicembre ha vinto il Trofeo Guerciotti disputato all’idroscalo di Milano, si è imposta inoltre a Saccolongo, nel Padovano e a Reggio Emilia.
Ligure di Vallecrosia, in provincia di Imperia, Irma è nata il 22 settembre del 2006 e si è avvicinata alla bici seguendo le orme del fratello Giorgio: «È stato lui, maggiore di me di sette anni, a farmi appassionare al ciclismo».
Qual è stata la tua prima squadra?
«Ho iniziato da G1 con la Ciclistica Bordighera. Prima di approdare al G.S. Cadeo del presidente Veneziani, ho corso anche con Andora Ciclismo».
Che ricordi hai della tua prima gara in assoluto?
«Pedalavo su una biciclettina rosa, se non ricordo male una Olmo; la gara si svolgeva a Montecarlo, dove sfrecciano anche le macchine di Formula1, è stato bellissimo. Sono stata premiata da Philippe Gilbert.»
Se ripensi alla tua stagione 2019 su strada, che voto ti dai?
«Otto. È andata bene, considerando anche che ero al primo anno tra le Esordienti.»
Il momento più bello?
«Sicuramente il Campionato Italiano di Chianciano Terme. Non ero al massimo della forma perché da poco mi ero lasciata alle spalle la mononucleosi, ma nonostante quello ho ottenuto la medaglia d’argento. Per quel risultato, e per tutta la stagione, devo ringraziare i tecnici Gianluca Bergamaschi e Cesare Naturani, tutto il G.S. Cadeo e la mia famiglia».
Hai vinto anche su pista.
«Sì, in agosto a Fiorenzuola sono diventata Campionessa delle tre provincie (Piacenza, Parma e Reggio Emilia, ndr)».
Insomma, ti trovi bene su tutti i terreni. Possiamo dire che ti piace la multidisciplinarietà?
«Confermo, anche se amo in particolare le gare su strada. Se dovessi fare una classifica metterei al primo posto le corse su strada, poi la pista e sul terzo gradino il ciclocross».
Ci sono dei ciclisti che ammiri particolarmente?
«Tra le ragazze Letizia Paternoster e tra i ragazzi Peter Sagan».
Obiettivi per il futuro?
«Voglio fare bene agli Italiani di ciclocross, non manca tanto. Mi sto preparando».
Sogni nel cassetto?
«Diventare Professionista, ma c’è tempo. Prima devo pensare alla scuola: sono in terza media e a settembre 2020 inizierò il Liceo Scientifico scienze applicate».