Una giornata trascorsa al telefono, per spiegare, far capire che quella mail inviata ai corridori e al personale non è un segno né di resa né tantomeno di menefreghismo, ma di assoluta correttezza e responsabilità. Sandro Lerici parla con concitata passione.
«Non mi piace passare per quello che non sono – dice a tuttobiciweb il tecnico toscano -. Questo progetto sta a cuore a me come a tutti quelli che hanno creduto in me, da Valerio Tebaldi che è un galantuomo, all’ultimo dei corridori. Il problema è che ieri, quando sono venuti da noi per costituire una società ad hoc e ci siamo recati negli uffici di Simone Mannelli per poi andare dal notaio, sono venute fuori criticità che pensavamo fossero molto minori. Tanti semafori rossi, che potrebbero diventare verdi il 1° di novembre e se questo non dovesse accadere c’è pur sempre la commissione e la data del 17 dicembre, per la promozione o la bocciatura. Insomma, c’è ancora tempo, ma io avevo un dovere morale di comunicare lo stato delle cose. Non potevo dire tranquilli, va tutto bene quando non è così, anche se sono certo che le cose si sistemeranno, perché Tomaz Pocze, l’amministratore della società, questo vuole. Diciamo così, dopo tutto questo tempo, a ieri, non c’erano i presupposti per andare avanti, e noi come staff abbiamo deciso di fare un passo laterale, se non proprio indietro. I corridori hanno regolari contratti firmati e depositati, mentre noi aspettiamo i semafori verdi».